Artigiani di Roma piegati dalla crisi: «Materie prime alle stelle e ritardi nelle consegne»

Un artigiano al lavoro
di Fernando M. Magliaro
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 19:29

Accelerare sulla riforma di Roma Capitale, arrivando finalmente a una semplificazione dei poteri della città non più ostaggio di burocrazie contrapposte; rivitalizzare il tessuto economico locale attraverso relazioni di vicinato, rapporti sociali e ambientali, reti, che stabiliscano un’alleanza tra produttori e consumatori, incentivando un’economia di prossimità basata sul piccolo commercio, sulle filiere corte e sui prodotti del territorio; andare avanti spediti sul termovalorizzatore di Roma: questi i tre punti principali sui quali si è articolata la relazione di Maria Fermanelli, presidente della CNA di Roma, di fronte al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e alla platea degli artigiani nel corso dell’Assemblea annuale della Confederazione.

Roma, la crisi morde gli artigiani: «Nessuno vuole investire e il futuro ora ci fa paura»

La relazione di Cna, le proposte degli artigiani contro la crisi


«Il tema dei rifiuti, del livello di servizio che spetta ad imprese e cittadini, del decoro, dell’immagine della nostra città nel mondo, riguarda ciascuno di noi. Le battaglie ideologiche non ci interessano», ha detto Fermanelli che è tornata poi a chiedere un compimento della riforma di Roma che preveda anche un forte decentramento verso i Municipi: «Il decentramento, la partecipazione e la strutturazione di un sistema di servizi che possa valorizzare le identità dei diversi territori». C’è poi un altro elemento che la Presidente di CNA Roma ha posto in evidenza, quello degli stranieri: «occorre accrescere la nostra capacità di accogliere e dare rappresentanza agli imprenditori stranieri, che costituiscono una fondamentale e dinamica componente del nostro sistema economico. L’imprenditoria straniera è un elemento strutturale del tessuto imprenditoriale italiano, che pesa nella nostra Regione per il 13,3 %, con tassi di crescita superiori alla media. La sfida è far emergere figure imprenditoriali straniere di successo per completare il processo di normalizzazione dell’impresa».

La relazione di Cna, aumenti dei prezzi insostenibili e ritardi nelle consegne


Più diretto sul problema dei costi che le aziende sono chiamate a sostenere è Stefano Di Nicola, segretario CNA Roma: «Le conseguenze evidenti sull’aumento dei prezzi delle materie prime e i ritardi per gli approvvigionamenti dovuti alla crisi del trasporto marittimo a causa delle restrizioni imposte nei porti cinesi, l’incremento dei costi energetici e l’impennata verticale dell’inflazione, non fanno che generare ulteriori incertezze sul futuro.

Un futuro che non dipende solo dalla nostra forza di volontà o dalle nostre capacità. Ne dovremo tenere conto e dovremo chiedere alle istituzioni a tutti i livelli di farsi carico di misure in grado di supportare le imprese che si trovano nel riflesso del conflitto nonostante questo avvenga al di fuori del nostro territorio nazionale. In questo quadro, è vitale utilizzare al meglio i fondi del PNRR per consentire un ammodernamento complessivo del Paese, così come per incidere sulla perdurante difficoltà di accesso al credito per l’economia reale presente nei territori. Insomma, la crisi ancora morde le nostre aziende, le oscillazioni dei prezzi della materia energia, le incertezze politiche segnano la vita delle aziende, condizionandone investimenti e risparmi».

La crisi degli artigiani, il commento del sindaco Gualtieri


A queste problematiche, ha risposto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: «A Roma abbiamo la necessità di un patto comune per lo sviluppo. La sfida che abbiamo davanti è talmente impegnativa che nessuno può farcela da solo. Dobbiamo valorizzare le forze vive di questa città. Molti sono gli indicatori positivi che rendono un tasso di crescita di questa città ma lo scheletro è ancora fragile. Dobbiamo dotarci di un tessuto infrastrutturale - rifiuti, digitale, trasporto - in grado di reggere i tassi di crescita. C’è senza dubbio il tema dei poteri di Roma ma c’è anche quello delle risorse che è fondamentale. Aver ottenuto dal Governo i 2,2 miliardi per completare la metro C è stato essenziale per completare la linea. Se nei prossimi giorni non riusciremo a risolvere i problemi su Imu seconda casa, potremmo perdere 150 milioni di euro di entrate ogni anno. Se per ammiccare ai contribuenti, lo Stato stralcia le cartelle fino a 1000 euro del 2000 al 2015 a noi costa 80 milioni annui di entrate in diminuzione».  

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