La cena in questione risale al 27 luglio 2013. Si tratta di uno dei 56 banchetti che, per la Procura, Ignazio avrebbe pagato con soldi del Comune - per 12mila e 700 euro - guadagnandosi le accuse di peculato e falso. Da queste contestazioni, il chirurgo è stato assolto in primo grado, ma la vicenda non è chiusa: la Procura punta agguerrita al processo d'appello. Nel giustificativo di spesa del 27 luglio si legge: «Banchetto offerto a rappresentante del World Health Organization». Marino, in realtà, era con una donna. I finanzieri hanno interrogato il cameriere che ha servito al tavolo dell'ex sindaco. «I due clienti avevano rapporti confidenziali», ha dichiarato il teste.
LE FOTOGRAFIE
Gli inquirenti hanno quindi mostrato al testimone 6 fotografie e gli hanno chiesto di identificare la commensale. «Escludo con certezza le numero 3, 4 e 5. Mi sembra che fosse quella della foto numero 2», la sua risposta. I finanzieri sono lapidari: «La foto 2 è di Rossana Parisen Toldin, coniuge di Marino; la numero 4 ritrae la Cirillo». Gli investigatori hanno poi ascoltato il direttore di sala del locale. «Non sembrava una cena di lavoro, ma una serata fra coniugi», ha detto l'uomo, prima di identificare pure lui la consorte del chirurgo.
Sono quindi iniziati i guai per la Cirillo. Le dichiarazioni dei ristoratori, infatti, contrastano con quanto riferito al pm dalla donna: «Il 27 luglio 2013 sono stata a cena con Marino alla Taverna degli Amici per parlare di progetti futuri». Il racconto della collaboratrice confermava la prima versione dell'ex sindaco: «Ero verosimilmente con la Cirillo». Per quel banchetto, Marino aveva ordinato una bottiglia di vino da 55 euro.
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