Legge elettorale, si torna al 1994
Roma divisa in undici collegi

Legge elettorale, si torna al 1994 Roma divisa in undici collegi
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 7 Giugno 2017, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 08:17
Cesare Previti che espugna Val Melaina col Polo e l'altro Cesare, Salvi, che si impone nella rossa Pietralata con i Progressisti di Occhetto. Un'era politica fa. Ma a volte ritornano. Rieccoli i collegi uninominali, pronti alla grande rentrée sulle mappe elettorali della Capitale, ventitré anni dopo la prima volta, era il marzo del 1994, che sfociò nel Berlusconi I.





Altra epoca, altri equilibri. Eppure la geografia politica disegnata dal modello alla tedesca appena approdato sugli scranni di Montecitorio è quella. Stessi collegi del Mattarellum, 1993 come la serie tv, elaborati in base a un censimento del 91. Collegi uninominali, che il patto a quattro Pd-Fi-M5S e Lega ha ridisegnato sui contorni che fino al 2001 sono stati applicati per eleggere il Senato, ma che stavolta varranno per la Camera. Sulla scheda, poi, gli elettori troveranno accanto al simbolo di partito il nome dell'aspirante deputato del collegio e il listino bloccato con i candidati già indicati.
I PIÙ ABITATI
Il ritorno al passato, quindi, prevede un Lazio spacchettato in 21 collegi; 11 distretti solo nella Capitale, che salgono a 15 contemplando l'hinterland (con Civitavecchia, Guidonia, Velletri e Marino). I collegi più popolosi della città, ben oltre i 200mila abitanti, dovrebbero essere quelli di Ostia-Fiumicino (il numero 9), che si allunga su Torrino, Casal Palocco, Ponte Galeria, Pisana, fino a Palidoro e Fregene e quello di Torre Angela-Ciampino (il numero 7), che mette insieme Tor Bella Monaca, Borghesiana, Torre Gaia, Cecchignola e ovviamente il comune con l'aeroporto intitolato a Pastine.
Il collegio del centro storico, oltre alle strade del Tridente (quindi Fontana di Trevi, via del Corso, piazza di Spagna) comprende anche Prati, Castro Pretorio, Flaminio, San Saba e sconfina fino al Trionfale.
Nel secondo collegio, dove nel 94 Domenico Fisichella conquistò sul campo i galloni di ministro (alla Cultura, ma durò solo sei mesi come tutto il primo governo azzurro), torneranno a votare insieme i cittadini di Parioli e Salario, del quartiere Trieste, del Nomentano, e ancora di Monte Sacro e Tor di Quinto. Il terzo collegio mette insieme Val Melaina con Palmarola e Ottavia, il quartiere di Virginia Raggi, e poi ancora Labaro, Castel Giubileo, Grottarossa, Prima Porta, La Storta fino a Cesano, ben oltre i guard rail del Raccordo anulare.
IN PERIFERIA
Il quarto collegio, battezzato Collatino-Pietralata, in realtà arriva fino a San Vittorino, e comprende anche gli elettori di San Basilio, Tor Sapienza e Lunghezza. Il quinto, Tiburtino-Prenestino, abbraccia anche la zona di Centocelle, dell'Alessandrino e di Torre Spaccata. Del VI distretto, quello del Tuscolano, fanno parte pure il quartiere Don Bosco, l'Appio-Claudio e Torre Maura. L'Ottavo è il distretto dell'Eur, ma anche dell'Ostiense, dell'Ardeatino e della zona dell'Appio-Latino. Il decimo collegio va da Trastevere al Gianicolense, l'undicesimo (l'ultimo di Roma città) parte dall'Aurelio e arriva fino a Casalotti e Primavalle. Capitale (e provincia) esclusa, gli altri collegi del Lazio saranno Viterbo, Rieti, Frosinone, Cassino, Latina e Terracina.
 
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