Muraro, spunta un'altra consulenza sospetta: «Pagata due volte per la stessa cosa»

Muraro, spunta un'altra consulenza sospetta: «Pagata due volte per la stessa cosa»
di Simone Canettieri e Mauro Evangelisti
3 Minuti di Lettura
Domenica 7 Agosto 2016, 09:39
Una consulenza tira l'altra. Benché Paola Muraro da dodici anni lavorasse per Ama, avesse il compito di vigilare sugli impianti di Tmb di Rocca Cencia e del Salario, poi ecco arrivare fatture con extra costi, per certificare di fatto ciò su cui stava già lavorando. Un milione di euro in dodici anni, sia pure lordi, non è un compenso da buttare, ma ecco che il 13 dicembre 2013 Paola Muraro, oggi assessore del Movimento 5 Stelle, ieri consulente ben inserita dall'Ama governata dagli odiati vecchi partiti, invia al direttore generale Giovanni Fiscon (poi a processo per Mafia Capitale) un «preventivo attività extra anno 2012, non comprese nell'incarico professionale di cui alla proroga del contratto dell'anno 2012», dunque oltre alle normali consulenze. Valore: 25mila euro più Iva. Il 25 marzo, tre mesi dopo, Giovanni Fiscon, firma il documento «Atto di riconoscimento del debito», relativo ai 25mila euro.

I NODI
Ma a cosa si riferiscono gli extracosti indicati dalla consulente Paola Muraro? Al punto 5, ad esempio, si parla di «redazione documentazione per indagine della Procura della Repubblica relativo all'impianto di via Salaria». In sintesi: già aveva una consulenza per vigilare sul rispetto della normativa di quel Tmb, ma per ribadire la documentazione alla procura la Muraro, chiede di essere pagata nuovamente. Ancora, al punto 6, viene fuori che Fiscon, con le risorse dell'azienda Ama, pagava alla Muraro la consulenza tecnica «come perito di parte nei procedimenti penali a carico dell'ingegner Fiscon riguardo ai depuratori di Tor Pagnotta e Ponte Malnome». Il totale di 25mila euro più Iva viene giustificato dalla Muraro anche, al punto 3, dalla «partecipazione alla Commissione ambiente regionale e commissione capitolina», alla partecipazione al tavolo tecnico per la redazione della gara sui rifiuti urbani (punto 1), più l'elaborazione di alcuni documenti.
 
Osserva Andrea De Priamo, rappresentante di Fratelli d'Italia in commissione ambiente di Roma Capitale: «Colpisce che Paola Muraro - dice il consigliere che ha già presentato un esponente all'Anac - assessore del Movimento 5 Stelle, chiedesse extra costi all'Ama, per incarichi che di fatto doveva già svolgere. E comunque tutto questo protagonismo dimostra che non era una semplice consulente». Anche il rapporto con Giovanni Fiscon si conferma assai solido. Nulla di perseguibile penalmente, ma chissà che cosa avrebbero urlato i 5 Stelle se lo stesso fosse emerso dal passato di un assessore di un altro partito.

RICHIESTE
Va ricordato che le richieste economiche di Paola Muraro nei confronti di Ama, l'azienda nella quale da assessore oggi compie blitz e per la quale partecipa alla decisione su chi nominare come nuovo amministratore unico, sono diverse. C'è un contenzioso in corso per il brevetto, mai utilizzato, per trasformare la Fos (la frazione organica stabilizzata) in materiale per il ripristino ambientale, ad esempio piste ciclabili. Gli avvocati di Paola Muraro il 26 maggio scorso hanno scritto una lettera ad Ama in cui chiedono per la loro assistita 200mila euro. Se l'azienda che oggi dipende dalla Muraro stessa dovesse pagare si tratterebbe di un aumento immediato del 20 per cento di quanto ha incassato in dodici anni l'assessora da Ama. Infine, proprio il 30 giugno è scaduta l'ultima consulenza, per vigiliare sugli impianti Tmb di Ama, da 58 mila euro per sei mesi. Va ricordato che, come la stessa Paola Muraro ha ammesso, ad Ama ha guadagnato in media 98mila euro lordi all'anno, vale a dire 20mila euro in più del compenso che riceverà il nuovo amministratore unico di Ama, Alessandro Solidoro.

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