In Campidoglio c'è una foto che non c'è più e che sta scomparendo dalle mani del protagonista, come nel film Ritorno al futuro. L'istantanea è di fine giugno 2013: in mezzo c'è un neo eletto sindaco Ignazio Marino, senza barba, sorridente e molto marzianeggiante. Ride, sicuramente non sa cosa lo aspetterà. Tanto che ora dice sempre "ho visto cose che voi umani..."
A destra e sinistra gli assessori, la squadra formata dai curricula e da qualche pressione del Pd romano.
Alcuni di questi saranno divorzi più o meno consensuali (l'assessore al Bilancio Daniela Morgante e quella alla Cultura, Flavia Barca, il responsabile dello Sport, Luca Pancalli). Altri addi saranno più coatti: Daniele Ozzimo lascerà la Casa (in tutti i sensi) a dicembre dopo un avviso di garanzia per Mafia Capitale, a cui seguirà l'arresto a giugno.
Anche Rita Cutini se ne andrà dal Sociale nel caos dell'inchiesta, anche se le carte dimostrano come abbia fatto da argine alla cupola di Buzzi e Carminati.
Nell'ultimo mese gli ultimi due pezzi persi da Marino: l'assessore Guido Improta, titolare dei Trasporti e fiore all'occhiello della giunta "è stato dimesso" non senza polemiche il 24 luglio, e ieri Luigi Nieri, il vicesindaco, braccio di sinistro Ignazio. Entrambi hanno rassegnato le dimissioni. E così la foto sta scomparendo.