Roma, Muraro indagata: «Così l'ex consulente alterava i registri sui rifiuti smaltiti»

Roma, Muraro indagata: «Così l'ex consulente alterava i registri sui rifiuti smaltiti»
di Michela Allegri e Cristiana Mangani
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Settembre 2016, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 13:48

ROMA E' dal 18 luglio scorso che l'assessore all'ambiente Paola Muraro sa di essere stata iscritta sul registro degli indagati. Lo conferma lei stessa rispondendo a un precisa domanda durante l'audizione di ieri in Commissione ecomafia. Il pm romano Alberto Galanti le contesta l'articolo 256 comma 4, reato che gli inquirenti farebbero risalire a presunte violazioni commesse dall'allora consulente Ama riguardo alla gestione degli impianti di Trattamento meccanico biologico. Ovvero quei quattro macchinari, costruiti dalla Sorain Cecchini, ditta riconducibile a Manlio Cerroni, che si trovano tra Malagrotta, via Salaria e Rocca Cencia. I primi due di proprietà del ras dei rifiuti, i secondi della municipalizzata. Muraro dal 2012 si occupava proprio di questi impianti, e lo era in veste di consulente. Ed era referente dell'Ippc, il controllo del rispetto del protocollo internazionale sull'inquinamento. Avrebbe dovuto dare supporto nella verifica della qualità dei rifiuti in ingresso, della qualità del processo di trattamento e dei rifiuti in uscita dai macchinari. Ma per la Procura e per i carabinieri del Noe che hanno svolto le indagini, i due siti - in particolare quello di Rocca Cencia - potrebbero aver smaltito meno immondizia rispetto a quanto previsto dal contratto e, soprattutto, potrebbero aver prodotto materiali in violazione delle prescrizioni di legge. Insomma, una contestazione che sebbene preveda una pena non elevata, appare grave per chi, come Muraro, si vanta di essere tra le maggiori esperte del settore.

LA DATA
In realtà, la vicenda giudiziaria dell'assessore capitolino inizia il 21 aprile del 2016, quando formalmente la procura la iscrive. La notizia rimane riservata, ed è normale visto che gli inquirenti stanno effettuando le indagini. Ma Muraro spiega sempre durante l'audizione - avendo rivestito molti incarichi delicati in aziende pubbliche - ha l'abitudine di chiedere agli avvocati di controllare se il suo nome risulti indagato. E loro effettuano l'accertamento sulla base dell'articolo 335 del Codice di procedura penale. A quel punto, se l'iscrizione non è in un elenco segretato dai pm, la parte verrà a sapere dell'indagine a suo carico.

IL CONTROLLO
Il 25 marzo viene fatto un primo accesso dai legali, ma il nome risulta pulito. A quell'epoca, infatti, l'esperta dalle mille consulenze, non era ancora finita sotto accusa. I primi di luglio, però, quando la giunta Raggi si insedia, Muraro chiede nuovamente all'avvocato Salvatore Sciullo di fare il controllo. Chissà perché tanta insistenza. Probabilmente - penserà l'assessore - che aver lavorato fianco a fianco con l'ex ad dell'Ama Franco Panzironi e con l'ex dg Giovanni Fiscon, finiti in grossi guai nell'inchiesta per Mafia Capitale, poteva rappresentare un rischio. Ed ecco che il suo nome, questa volta, non è più pulito: la signora viene formalmente a conoscenza che si sta indagando sulla sua attività. Ma non lo tiene per sé, perché - stando a quanto riferito dalla stessa Virginia Raggi durante la audizione - «Muraro mi comunica il 19 luglio che c'è un fascicolo aperto a suo nome. Ma si tratta di una contestazione generica e non c'è ancora alcun avviso di garanzia». Come se iscrizione sul registro e avviso di garanzia non fossero praticamente la stessa cosa.

Nel frattempo, la procura ha comunicato la notizia dell'iscrizione alla Commissione ecomafia e acquisirà il verbale dell'audizione. Oggi, poi, a piazzale Clodio si svolgerà una riunione tra magistrati, Noe e Guardia di finanza, per fare il punto sullo stato delle inchieste. Il pm Galanti, infatti, ha riunito in un unico fascicolo la maggior parte delle indagini sui rifiuti: dalla vicenda Cerroni agli esposti presentati dall'ex ad di Ama Daniele Fortini. Ed è facile che, nel lungo elenco di persone coinvolte nella vicenda, possa comparire ancora una volta e con altri reati contestati, il nome di Paola Muraro.