Buche, Raggi accusa i dirigenti: «Gare troppo lente, avviata indagine»

Buche, Raggi accusa i dirigenti: «Gare troppo lente, avviata indagine»
di Simone Canettieri
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Venerdì 13 Aprile 2018, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 08:37


Quando l'altra sera le hanno raccontato il caso limite di una di una commissione giudicatrice andata in bianco sei volte prima di essere composta, Virginia Raggi ha perso le staffe: «Ora, basta: chi sbaglia deve pagare».
La sindaca infatti è intenzionata a dare «una scossa» a tutte le gare bloccate in Campidoglio. Quelle più importante, e di stretta attualità, riguardano i lavori pubblici. Il rifacimento delle strade: l'emergenza buche. Ma il problema - quello della paralisi amministrativa - si può espandere anche agli altri settori nevralgici dell'amministrazione. Ecco perché la sindaca ha disposto l'apertura di un'inchiesta interna per accertare il motivo della lentezza delle gare per i lavori stradali, ovvero per riparare le buche.

La grillina vuole verificare perché sia difficile trovare dirigenti e funzionari comunali disponibili a comporre le commissioni per aggiudicare le gare. «È finita la pazienza, voglio una risposta da dare ai cittadini. Voglio sapere perché le commissioni non si riuniscono», si è lamentata la sindaca con l'assessore ai Lavori pubblici Margherita Gatta e con i vertici del dipartimento Simu.
L'inchiesta interna è stata affidata al direttore generale Franco Giampaoletti che dovrà capire le cause di questo stallo.

I PROVVEDIMENTI
Due le iniziative prese dal Comune per sbloccare tutte pratiche impantanate, che aspettano risposte da mesi, se non anni (come il clamoroso caso di piazza Venezia: fondi stanziati per il Giubileo straordinario della misericordia). La prima riguarda la copertura di Assicurazioni per Roma per chi presiede le commissioni. Uno scudo che metterà al riparo i dipendenti capitolini da eventuali cause delle aziende escluse o iniziative della Corte dei conti in caso di danni erariali.

La seconda mossa, invece, guarda fuori dal Campidoglio. La grillina infatti ha intenzione di creare un albo ad hoc per le commissioni. Ovvero vuole reclutare dall'esterno - pagandoli - i dirigenti e i funzionari che apriranno le buste delle offerte e decideranno a chi affidare gli appalti. Un percorso da compiere in compagnia della Guardia di Finanza e dell'Anac, «che saranno coinvolti nell'operazione», assicurano dal Comune. La quieta primaverile di Raggi, infatti, è minata dalle buche. Perché la narrazione del colpa degli altri, dopo quasi due anni di governo rischia di vacillare. Dunque si va all'attacco dei dirigenti del Comune. Questa è la strategia. E se non basta, la seconda cosa da fare è pescare fuori, nel mondo delle professioni, chi può far partire gli appalti dei lavori pubblici. Una linea singolare per un'amministrazione che ha comunque 23mila dipendenti.

L'AFFONDO
Carlo Rienzi, presidente del Codacons, attacca: «È singolare che il sindaco non sappia come lavorano i dirigenti del Comune e solo ora si accorga della pericolosa lentezza con cui vengono indette le gare per i lavori stradali». Eppure, spiega il numero uno dell'associazione dei consumatori, «sono mesi che il Codacons denuncia lo stato disastroso dell'asfalto capitolino chiedendo interventi urgenti di rifacimento del manto stradale, e quotidianamente i giornali romani riportano notizie di voragini e incidenti causati dalle buche». Rienzi dice che è pronto a denunciare i dirigenti colpevoli dei ritardi. Per la nuova macrostruttura capitolina, da poco vagliata, si apre subito un nuovo fronte. Grande come un cratere sulla Salaria.
 

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