IL REGIME RIDOTTO
Proprio da quell'inchiesta, era emersa per la prima volta la problematica dei Tmb. Si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Massimo Battistini: «nel 2012, l'allora prefetto, Giuseppe Pecoraro, manda più volte i carabinieri a svolgere dei controlli nei due impianti di Malagrotta», di proprietà del ras dei rifiuti. L'esito delle verifiche è pesante. Il Tmb definito M1 funziona solo al 23 per cento del suo potenziale, quello M2 al 57 per cento. Si parla anche degli impianti dell'Ama. Per il giudice «la cosa interessante è vedere come, dei 4 impianti, i due di proprietà dell'Ama lavorano, rispettivamente, al 60% e a pieno regime, mentre i due di proprietà di Cerroni fino a poco tempo fa lavoravano uno al 60%, mentre l'altro era spento». Arriva il 2013. Esaurite le ultime proroghe, la discarica più grande d'Europa si avvia a chiusura. Dal primo ottobre non accetta più rifiuti, mentre gli impianti Tmb continuano a lavorare.
Cerroni ha un ultimo guizzo: invece di utilizzare terra e argilla, come sarebbe corretto, decide di ricoprire il terreno con la Fos prodotta dai suoi Tmb. Il problema è che «a Malagrotta non si produce Fos, ma Fod, ossia frazione organica digerita». E a dichiararlo agli inquirenti è il direttore tecnico dell'impianto. In sostanza, gli stabilimenti sono progettati «in modo da non consentire di produrre una Fos con le caratteristiche previste dalla legge». La stessa cosa, potrebbe essere avvenuta negli impianti dell'Ama, in via Salaria e a Rocca Cencia, dove l'assessore Muraro lavorava come consulente per conto della municipalizzata. Il suo compito era di verificare che venissero rispettate le normative internazionali in materia di smaltimento. Ed è per accertare se tutto è stato fatto nella regola che, ora, il pm ha ordinato il sequestro degli atti. Nel decreto eseguito dal Noe si legge che è necessario prendere presso la E. Giovi Srl (del gruppo Cerroni) i documenti relativi «alla Fos prodotta dai due Tmb di Malagrotta e conferiti nella discarica nel periodo che va dal 2009 al 2014», e anche quelli sui quantitativi di Fos provenienti da altri impianti.