RIETI - Che un’alunna si chiudesse in bagno e con un oggetto affilato si procurasse tagli sui polsi per farsi del male, pensando magari anche a compiere un gesto estremo, alla scuola media “Orazio” di Passo Corese non era mai accaduto prima. Invece, lunedì, questo grido di allarme si è levato con forza dal plesso di via Servilia, testimoniando che il disagio giovanile non è più appannaggio adolescenziale, ma può insinuarsi in maniera preoccupante anche tra i bambini che frequentano le scuole secondarie di primo grado. Lunedì, al numero di emergenza regionale, intorno alle 9.30 del mattino, è arrivata la telefonata di una docente dell’“Orazio” che chiedeva l’intervento urgente degli operatori del 118, perché un’alunna si era ferita nel bagno della scuola. In pochi minuti, nell’istituto sono arrivati i soccorritori che hanno prestato le prime cure alla giovanissima e i carabinieri della stazione di Passo Corese, al fine di ricostruire la dinamica dell’accaduto, raccogliendo testimonianze anche dai genitori, allertati dalla scuola e giunti per vedere come stesse la figlia, poi trasportata in ospedale per completare le medicazioni. Fortunatamente le lesioni su polsi e braccia si sono rivelate superficiali e i medici non hanno ritenuto necessario il ricovero. Lunedì, in pochi minuti, la notizia del gesto autolesionistico della minore ha fatto prima il giro della scuola, suscitando scalpore tra i ragazzi, poi è rimbalzata sulle chat di alunni e famiglie, fino a uscire dalle mura scolastiche, innescando sentimenti di preoccupazione e sconcerto. Ma i primi ad essere segnati sono stati docenti e operatori scolastici.
Le osservazioni. «Appena ci siamo accorti di quello che era accaduto - commenta, profondamente colpito, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Fara Sabina, Giovanni Luca Barbonetti - abbiamo chiamato il 118 e avvertito i genitori. È un grido d’allarme che sconcerta: per il gesto autolesionistico e per l’età di chi lo ha compiuto.