Rieti, ex postina: scattano oggi gli esami sulla sua auto

L'auto, Silvia Cipriani, Valerio Cipriani
di Emanuele Faraone
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 00:10

RIETI - Questa mattina, ore 11, questura di Rieti: ci sarà anche il generale in congedo dei carabinieri, comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, alle operazioni e agli accertamenti tecnici irripetibili che verranno effettuati sulla Fiat Palio in uso a Silvia Cipriani, la 77enne, ex portalettere, scomparsa da Cerchiara lo scorso 22 luglio, i cui resti sono stati rinvenuti poi nei boschi di Montenero Sabino. Analisi ed esami il cui esito potrebbe dare una svolta decisiva all’inchiesta ed essere potenzialmente dirimente nel “caso Cipriani” rispetto alla risoluzione definitiva di un mistero che, diversamente, potrebbe essere destinato a rimanere tale. Già, perché ormai l’esito dell’esame del dna appare scontato, mentre sarà molto difficile che emergano elementi utili alle indagini a partire dagli esami di genetica forense sui resti ossei (passati anche sotto la lente dell’odontologia e dell’antropologia forense), in quanto la scarsità del materiale recuperato e l’assenza di marcature ossee potrebbero non essere elementi insufficienti a far risalire gli esperti a conclusioni certe o plausibili.

Le aspettative.

Molto di più invece ci si aspetta dagli esami sul veicolo guidato dalla donna o forse dal suo assassino fino ai boschi di Scrocco di Montenero Sabino. Tecnici della polizia scientifica per la Procura di Rieti e il dottor Garofano - perito di parte, nominato dalla famiglia Cipriani - effettueranno il delicato esame sul veicolo utilizzato dall’anziana, ma intestato a Valerio Cipriani. Prelievi, campionamenti, esami antropometrici e merceologici, ispezione tramite l’utilizzo di luminol, rilevamento di materiali “estranei” o decontestualizzati rispetto all’utilizzo ordinario e quotidiano che ne faceva la donna, tracce ematiche e materiale biologico: la Fiat Palio verrà repertata palmo a palmo, perché la soluzione all’intera vicenda potrebbe trovarsi proprio all’interno del veicolo, compreso il bagagliaio e i sedili posteriori. Misurazioni millimetriche per valutare distanze e altezze in cui risultano posizionati i sedili, specchietto retrovisore e quello centrale per poter comparare la proporzionalità della donna - che era alta circa un metro e 65 - con chi eventualmente potrebbe aver guidato il mezzo. Determinante sarà anche valutare la presenza di altri dna oltre a quello di Silvia, così come l’esito delle analisi merceologiche su tutti i materiali che saranno repertati. Decisivi anche gli accertamenti fotodattiloscopici che potrebbero fornire un identikit, qualora si tratti di persona già nota alle forze dell’ordine. Anche la biologia forense servirà a dare il suo contributo per il riconoscimento di pollini, vegetali o per escludere dna di animali domestici, come cani e gatti qualora siano stati trasportati in auto. Ma anche granelli di terriccio e substrato presenti potrebbero segnalare altre importanti informazioni per comprendere se Silvia sia mai scesa autonomamente da quel veicolo oppure vi sia entrata cadavere.

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