Rieti, rapina del 2016 al portavalori: sotto esame le telefonate

Campoloniano
di Emanuele Faraone
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Mercoledì 24 Marzo 2021, 00:10

RIETI - In aula testimonianze e riscontri nel corso dell’udienza sulla rapina al portavalori avvenuta presso l’Ufficio postale di Campoloniano il 2 novembre del 2016, che nell’orario di apertura seminò il panico tra dipendenti postali e clienti in attesa. Davanti al tribunale di Rieti in composizione collegiale (presidente De Angelis, giudici a latere Bova e Marinelli), si è svolto l’esame del datore di lavoro di uno dei cinque imputati che fu arrestato subito dopo il colpo. Il titolare ha riferito che, il giorno della rapina, gli sarebbe stata manifestata l’esigenza di un cambio di orario del turno lavorativo da parte del dipendente poi finito in manette. Ascoltati anche tre testi della difesa del presunto rapinatore mentre tutti gli imputati non si sono sottoposti ad esame rendendo, con probabilità, dichiarazioni spontanee nel corso della prossima udienza. Contestualmente c’è stato l’affidamento dell’incarico peritale per l’esame del telefono cellulare in uso all’imputato, i cui esiti saranno depositati nel prossimo mese di aprile al fine di estrapolare elementi utili e riscontri probatori da acquisire per il dibattimento. Cinque le persone finite sul banco degli imputati: due reatini e tre romani.

La vicenda
Erano da poco trascorse le 8.10 del mattino - secondo la ricostruzione della Procura - quando venne consumato il colpo al portavalori che quel giorno trasportava i contanti da consegnare alla filiale di via De Felice per il pagamento delle pensioni (il primo novembre era festivo).

Furono momenti concitati: la rapida sequenza della rapina al mezzo portavalori (portati via due sacchi contenenti complessivamente 170mila euro) poi la colluttazione tra un malvivente e la guardia giurata che esplose dei colpi in aria. Sul posto - mentre era ancora in corso il corpo a corpo con il bandito che cercava di divincolarsi dalla presa del vigilantes in un prato poco distante dall’ufficio postale - intervennero poi gli uomini della Squadra volante che arrestarono il rapinatore mentre un altro riuscì a dileguarsi con il bottino. L’operazione della Squadra mobile, coordinata dal pubblico ministero Lorenzo Francia e diretta sul campo dal dirigente Antonella Maiali, portò successivamente all’individuazione degli altri responsabili al termine dell’operazione denominata “Vent’anni dopo”, in riferimento a precedenti rapine che coinvolsero, tra il 1996 e il 1999, due delle persone arrestate. Decisivi, si rivelarono, i risultati l’esame delle intercettazioni telefoniche e la testimonianza di un agente di polizia che vide due dei rapinatori nel momento in cui cambiavano l’auto dopo il colpo.

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