Oltre a dichiararsi felicissimo di aver ritrovato dopo tanti anni il proprio maestro, Fosso racconta di aver girato nella scorsa primavera le scene, a cavallo con la sua trasferta londinese per il film "Humanism".
«Il trasporto e l'esperienza umana sono il ricordo più vivido, ritrovarmi col mio maestro, colui che mi ha insegnato tutto e a cui devo tutto per l'ingresso nel mondo professionistico. Tra i ciak, i consigli, le pause ho vissuto un transfer dietro la macchina da presa. Ad un certo punto - racconta Fosso - parlando ti dimentichi di tutto, anche che credevi di avere 53 anni e di avere tanto lavoro alle spalle. Incredibilmente e magicamente lo strano suono della voce di Proietti mi ha riportato al me ragazzo di provincia, intimidito dalla situazione nel buio della sala quando la voce amatissima del maestro arrivava e salutava.
Il batticuore, la sensazione di vivere l'unicità del momento, l'incredulità di trovarsi lì a seguire le sue lezioni. Posso dire che il tempo non è passato e non ha cambiato le cose da allora. Lui è il grande attore di sempre ed io il ragazzo di provincia che affronta il mestiere tanto più grande di lui».
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