Rieti, atto vandalico sul busto di Melvin Jones nel 2017: testimoni in aula, un reatino sotto accusa

Il busto di Melvin Jones
di Emanuele Faraone
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 00:10

RIETI - Ancora un teste ascoltato in aula - un ex membro del Lions club - nel processo a carico di un 54enne professionista reatino, presunto “picconatore” responsabile - secondo le accuse contestate dalla procura all’esito delle indagini della Digos - dell’atto vandalico che portò al danneggiamento della statua di Melvin Jones, nell’omonima rotatoria di Madonna del Cuore. Nella prossima udienza deporrà l’ultimo teste prima della discussione. L’imputato (difeso di fiducia dall’avvocato penalista Fabrizio Di Paolo) dovrà rispondere di danneggiamento aggravato e furto, per la sparizione della bandiera americana e di quella del Lions presenti accanto al busto.

La vicenda
Era la notte del 1° luglio 2017 e pioveva quando l’uomo si sarebbe accanito contro il busto marmoreo dedicato al fondatore dei Lions club internazionale sfigurando, a suon di martellate, naso, occhi, volto e base del mezzobusto del filantropo realizzato in marmo di Carrara da Michele Monfroni.

A inchiodare l’imputato un video amatoriale - sembra di scarsa qualità delle immagini - finito alla Digos di Rieti che, dopo circa 10 giorni, individuò il presunto responsabile del gesto all’esito di riscontri investigativi. Solo il dibattimento potrà definitivamente chiarire in quanto il reatino si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda. Fatti che arrivarono all’ambasciata americana che manifestò interesse alla vicenda. Lo stesso Lions club Antrodoco Velinia Gens - promotore e organizzatore dell’inaugurazione del busto il 10 giugno 2017 - è parte civile nel procedimento penale rappresentato dall’avvocato dell’associazione umanitaria, Costanzo Truini.

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