Mattatoio, il Comune ora cerca chi lo può gestire: si punta a chiudere la partita prima delle urne

L’ispezione del sindaco Cicchetti al mattatoio nel luglio del 2017
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Sabato 1 Gennaio 2022, 11:26

RIETI - Le elezioni comunali si avvicinano e in Comune si punta a chiudere quante più partite possibili prima delle urne. Nel solo pomeriggio di mercoledì sono state due le delibere sfornate dalla riunione della giunta comunale, riguardanti le due ricognizioni di interesse relative sia ai cambi di destinazione d’uso della zona annonaria che alla gestione del mattatoio di via Emilio Greco, al nucleo industriale, chiuso dal 2016.

Due questioni non da niente, a partire dal degrado nel quale versa da ormai cinque anni il mattatoio la cui gestione, nel gennaio 2013, fu assegnata in via provvisoria dalla giunta Petrangeli alla coop “Onda sociale”, l’unica che sembrò in grado di mandare avanti una struttura sovradimensionata rispetto alle esigenze del mercato locale e dai costi di gestione troppo alti. La promessa del Comune fu di partecipare in concorso alle spese di gestione con un contributo mensile di 5 mila euro ma nell’estate 2016 l’allora assessore Paolo Bigliocchi, dopo l’ennesimo guasto agli impianti riparato a fatica, gettò la spugna, scontrandosi con le ire della cooperativa.

Tant’è che il mattatoio divenne materia di campagna elettorale dell’attuale sindaco Cicchetti, poi eletto primo cittadino affinché riaprisse la struttura.

Insediato Cicchetti nel 2017, il mattatoio è rimasto però dismesso in attesa del via libera della Corte dei conti per indire la gara d’appalto. Il tempo sembra ora arrivato, ma lo spettro dei costi di gestione del mattatoio non abbandona gli uffici del Comune, senza contare quelli necessari per rimettere a nuovo un impianto ormai fatiscente. Chi deciderà di metter mano alla questione dovrà, secondo il Comune, sostituire anche i macchinari non più funzionanti e acquistarne di nuovi, oltre a dare nuova vita agli impianti elettrico, antincendio, idrico, di depurazione e via di questo passo.

Così a Palazzo di Città preferiscono avanzare con cautela: non subito la gara d’appalto ma, prima, una ricognizione degli eventuali interessi a gestire il mattatoio, manifestati da parte di società, coop e consorzi. Per per il Comune il mattatoio è una «struttura civile indispensabile», ma Palazzo di Città «non è in grado di riassumere l’autonoma gestione, in quanto per il corretto funzionamento sono richieste capacità tecniche, professionali e gestionali di cui l’amministrazione non dispone». E anche, naturalmente, i soldi.

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