IL RACCONTO
«A Rieti ci sono anche due miei vecchi amici degli anni dell'adolescenza, trascorsa suonando nei piano bar, che ogni tanto torno a trovare», rivela Masini, raggiunto telefonicamente, dopo il successo di critica e pubblico ottenuti a Sanremo 2015, grazie a «Che giorno è»: «Ma non ho mai avuto modo di conoscere veramente la città: chissà, magari dopo questo concerto...». Masini torna grazie al suo «Cronologia Tour», che ripercorre le fasi più importanti della sua carriera, interpretando live i suoi più grandi successi e i nuovi brani, tutti contenuti nella tripla raccolta antologica «Cronologia» da poco pubblicata, insieme a cinque singoli inediti. Intorno a lui - che stravinse nella sezione Novità, all'esordio di Sanremo '90, grazie a «Disperato» e poi di nuovo nel 2004, con «L'uomo Volante» - il suo concerto, dominato da un grintoso sound pop-rock, evidenziato da visual e giochi di luce. «E' gratificante trovare tre generazioni a cantare sotto il palco - prosegue Masini. - Sono quelle di chi mi seguiva agli inizi del successo e ha sposato il mio cambiamento, figlio della vita e del tempo, insieme ai giovani e ai giovanissimi, che mi guardano come fossi un ragazzino appena uscito da un talent. In loro, vedo una grande sensibilità, una grande intelligenza, unita però all'ingenuità che, quando si vede tolta l'amicizia da facebook, ti condanna alla solitudine. Soprattutto con lo sviluppo della comunicazione, oggi le loro fragilità si percepiscono molto più che in passato. Ma sono felice di poter continuare a parlare anche a loro con la mia musica», spiega il cantante. I temi della nuova gioventù, restano quelli della generazione '90, che Masini pose sotto i riflettori: «Le difficoltà della crescita, le paure e, soprattutto, un'acuita diffidenza nei confronti della politica: ma la loro fiducia nei confronti della vita non è mai scomparsa».
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