Rieti, Marco Masini in concerto
stasera in piazza San Francesco
Tre generazioni in platea

Marco Masini
di Giacomo Cavoli
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Sabato 27 Giugno 2015, 01:11 - Ultimo aggiornamento: 02:08
RIETI - E' l'ultimo fine settimana per i festeggiamenti del Giugno Antoniano: domenica, a partire dalle 18.30, lo storico appuntamento in piazza San Francesco, per la processione dei Ceri, che stavolta cambierà percorso a causa dei lavori del Plus in centro storico. E, come da tradizione, gran finale alle 23.45, con i fuochi d'artificio, quest'anno a firma della Pirotecnica di Adriano Fenici. Emozioni non mancheranno neanche sotto il palco allestito in piazza San Francesco, per il concerto di Marco Masini, questa sera alle 22: dopo quelli di Michele Zarrillo e dei Tiromancino - solo per citare i più importanti degli ultimi anni - a Rieti torna anche il 51enne cantautore fiorentino, già protagonista nel 2007 al Manlio Scopigno per la beneficenza insieme alla nazionale italiana cantanti e, nel 2012, con un concerto all'interno della casa circondariale di Vazia, riservato ai detenuti.



IL RACCONTO

«A Rieti ci sono anche due miei vecchi amici degli anni dell'adolescenza, trascorsa suonando nei piano bar, che ogni tanto torno a trovare», rivela Masini, raggiunto telefonicamente, dopo il successo di critica e pubblico ottenuti a Sanremo 2015, grazie a «Che giorno è»: «Ma non ho mai avuto modo di conoscere veramente la città: chissà, magari dopo questo concerto...». Masini torna grazie al suo «Cronologia Tour», che ripercorre le fasi più importanti della sua carriera, interpretando live i suoi più grandi successi e i nuovi brani, tutti contenuti nella tripla raccolta antologica «Cronologia» da poco pubblicata, insieme a cinque singoli inediti. Intorno a lui - che stravinse nella sezione Novità, all'esordio di Sanremo '90, grazie a «Disperato» e poi di nuovo nel 2004, con «L'uomo Volante» - il suo concerto, dominato da un grintoso sound pop-rock, evidenziato da visual e giochi di luce. «E' gratificante trovare tre generazioni a cantare sotto il palco - prosegue Masini. - Sono quelle di chi mi seguiva agli inizi del successo e ha sposato il mio cambiamento, figlio della vita e del tempo, insieme ai giovani e ai giovanissimi, che mi guardano come fossi un ragazzino appena uscito da un talent. In loro, vedo una grande sensibilità, una grande intelligenza, unita però all'ingenuità che, quando si vede tolta l'amicizia da facebook, ti condanna alla solitudine. Soprattutto con lo sviluppo della comunicazione, oggi le loro fragilità si percepiscono molto più che in passato. Ma sono felice di poter continuare a parlare anche a loro con la mia musica», spiega il cantante. I temi della nuova gioventù, restano quelli della generazione '90, che Masini pose sotto i riflettori: «Le difficoltà della crescita, le paure e, soprattutto, un'acuita diffidenza nei confronti della politica: ma la loro fiducia nei confronti della vita non è mai scomparsa».
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