Al telefono con Il Messaggero la Nobili ha prima negato la presenza degli ispettori a Palazzo degli Studi, poi ha derubricato la visita a un giro di routine, poi ha infine smentito che il Varrone sia sotto ispezione da parte dell’Ufficio scolastico regionale, minacciando querele.
Ma venerdì sono stati in tanti, tra docenti, personale amministrativo e studenti ad accorgersi della presenza di persone estranee all’Istituto e impegnate in almeno due colloqui. «E’ una notizia che smentisco categoricamente e che può danneggiare la scuola in fase di raccolta di iscrizioni», scandisce la Nobili.
In realtà, le preiscrizioni si sono già chiuse, precedute peraltro da un forte battage pubblicitario e da una serie di iniziative pubbliche per rilanciare l’immagine di una scuola ultimamente un po’ appannata, tanto da suscitare un dibattito tra i mostri sacri della cultura italiana se abbia ancora senso frequentare il Classico.
L’ultima iniziativa cittadina mercoledì scorso all’Auditorium Varrone, in commemorazione delle Foibe, con la partecipazione di alcuni leader della protesta studentesca: quasi un segnale di distensione dopo i convulsi giorni dell’occupazione. Ma la Nobili nega anche quello: «In altre scuole sì che ci sono stati problemi e danni, non da noi dov’era tutto in regola, grazie anche a chi frequenta il liceo».
Liceo dove il clima - dopo le roventi giornate di novembre - è tornato si più tranquillo ma solo perché premono preoccupazioni più urgenti: i nuovi iscritti, per cominciare. Perché senza quelli addio cattedre.
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