Rieti, nel cratere sismico reatino cresce la moria di imprese

Un cantiere ad Amatrice
di Antonio Bianco
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Lunedì 12 Febbraio 2024, 00:10

RIETI - Dinamica delle imprese: nel 2023 nel cratere sismico i saldi sono negativi. Diverse le aziende che hanno chiuso i battenti. La lieve crescita registrata in provincia di Rieti dall’indagine Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese nel 2023, elaborata da Unioncamere e InfoCamere, sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio, non viene confermata nei 15 comuni interessati dal terremoto del 2016 (ad eccezione del capoluogo, ndr) ed in particolare nei comuni più vicini all’epicentro del sisma, che tra l’altro pagano anche lo scotto di un crescente fenomeno di spopolamento e desertificazione sociale. 
Il saldo tra iscrizioni e cancellazioni non d’ufficio, ossia quelle collegate direttamente alle dinamiche economiche del periodo, è infatti di 19 imprese nell’intero cratere, ma diventa negativo, -14 unità, se si esclude la performance del capoluogo reatino. Un segno meno che aveva iniziato a manifestarsi già a partire dal 2021 (saldo di -7 imprese), poi proseguito nel 2022 (-2), e che è rimasto contenuto solo grazie ai numerosi bandi e strumenti agevolativi che sono stati indirizzati da Governo, Regione ed enti locali in queste aree. «Al di là delle complicanze relative alle attività tradizionali - spiega il vicepresidente della Camera di commercio di Rieti e Viterbo, Leonardo Tosti - c’è un problema di area, tant’è che la provincia di Rieti cresce, ma nei 15 comuni del cratere sismico, fatta eccezione per il capoluogo, la decrescita si fa sentire. Probabilmente, la pandemia ha influito in maniera definitiva sull’area, come dimostrano i dati della natimortalità imprenditoriale degli ultimi tre anni, mentre gli effetti della ricostruzione si sono visti solo nei territori più strutturati».

La richiesta. Il vicepresidente Tosti lancia quindi un appello alla politica locale e nazionale: per sostenere l’economia di quest’area del Reatino bisogna riconfermare gli sgravi fiscali e riconfermare la zona franca urbana. «Per questo è necessario non abbandonare queste zone – conclude – che già registrano un Prodotto interno lordo inferiore di molto alle altre province del centro Italia interessate dal sisma, riconfermando la zona franca urbana oltre a studiare altri strumenti agevolativi».

Intanto, nei giorni scorsi è stata firmata la convenzione tra Ufficio speciale per la ricostruzione e LazioCrea per il contributo energetico a favore delle imprese che operano nei comuni del cratere sismico. L’ accordo è stato necessario per calmierare gli aumenti dei prezzi nel settore elettrico. Il contributo, pari ad 800mila euro, sarà erogato una tantum (una sola volta), in base alla potenza impegnata dal contratto di fornitura.

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