Rieti, il Dom Bedos-Roubo rischia di venir giù: allarme per l’organo

L'organo Dom Bedos-Roubo
di Giacomo Cavoli
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Venerdì 29 Settembre 2023, 00:10

RIETI - Le canne del Pontificio organo Dom Bedos-Roubo rischiano di crollare e così scatta la caccia ai circa 150 mila euro necessari per rimettere in sesto la replica dell’antico strumento posizionato all’interno della Basilica di San Domenico, in piazza Beata Colomba a Rieti. Un problema ben conosciuto dagli addetti al settore ormai dal 2016 ma che nel corso del tempo, in assenza di un serio progetto di riparazione, non ha fatto altro che peggiorare, arrivando ad oggi a manifestare il rischio di cedimento di alcune delle circa 25 canne collocate sulla facciata dell’organo (alcune del peso di 90 chili), mentre fra le 4.054 canne complessive che compongono lo strumento, diverse di esse stanno subendo un processo di deformazione causato dalla forza di gravità che agisce sulla combinazione di stagno e piombo utilizzati per realizzare le canne, le quali tendono ad “afflosciarsi” verso il basso, in corrispondenza del loro piede d’appoggio.

Il valore economico. Costruito ex-novo da Barthelemy Formentelli dal 2004 al 2009 al costo di 972 mila euro (più alcune integrazioni che fecero raggiungere la cifra del milione di euro), inaugurato nel 2008 e di proprietà del Comitato San Domenico (che nel 2016 ha donato l’organo alla Curia di Rieti, con il vincolo della gestione che deve essere operata dal Comitato, pena la decadenza della cessione), il Dom Bedos fu acquistato grazie ai fondi messi a disposizione da Regione Lazio, Comune e Provincia di Rieti, Fondazione Varrone, dalla Famiglia Renzo Begi, oltre alle offerte di parrocchiani e privati e, ad oggi, il suo valore è stimato intorno ai tre milioni e mezzo di euro.

I rischi. Attualmente l’organo risulta suonabile e l’impatto sonoro delle deformazioni è del tutto trascurabile, ma a partire dal 2016 il suo degrado procede inesorabile e ad oggi i concerti sono stati sospesi: le alterazioni sono infatti ormai evidenti sia accanto alla bocca della canna centrale, sul relativo piede ed anche in altre bocche. Il rischio di crollo delle canne della facciata ha quindi spinto il Comitato San Domenico a chiedere di non far sostare nessuno sulla pedana in legno antistante l’organo, per evitare incidenti in caso di caduta di una delle canne: «Prima che venga effettuato l’intervento ufficiale di messa in sicurezza, ci stiamo attrezzando con delle cinte di tessuto per impedire ad una delle canne deformate di precipitare in avanti, rischiando così di colpire qualcuno - spiegano dal Comitato San Domenico - Il peso delle canne varia infatti dai 20 e fino ai 90 chili ciascuna. Abbiamo richiesto vari pareri e per una riparazione completa sono necessari dai 70 ai 150 mila euro circa. Perciò, non appena l’organo sarà messo in sicurezza grazie all’intervento ufficiale, a quel punto verrà promossa una raccolta fondi al fine di ottenere donazioni che aiutino a raggiungere la cifra necessaria per rimettere a posto il Dom Bedos. Le canne deformate verrebbero rimosse e verrebbero installati dei supporti che le terrebbero sollevate da sopra e non più da sotto». 
Sarà dunque necessario trovare i fondi per continuare a garantire piena usabilità al Dom Bedos-Roubo, che in Europa conta soltanto altri due “fratelli” a 5 tastiere, lo strumento Moucherel di Albi e il Dom Bedos di Bordeaux e che, a Rieti, è stato protagonista di moltissimi momenti musicali e non solo, seguendo passo passo anche la nascita e la crescita del Reate Festival.

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