Rieti, coronavirus, la veterinaria
Valentina Pentimalli in Cornovaglia:
«In Cig e facciamo solo urgenze,
per il resto letture, orto e yoga»

Valentina Pentimalli in Cornovaglia
di Giulia Moroni
3 Minuti di Lettura
Sabato 25 Aprile 2020, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 11:58

RIETI - Medico veterinario, reatina di origine, di Piani Poggio Fidoni, Valentina Pentimalli di 29 anni ha deciso da un anno e mezzo di trasferirsi per lavoro a Redruth in Cornovaglia, qui ha trovato anche l’amore e la sua vita si svolge tra la clinica veterinaria e i suoi hobby. Il coronavirus non le ha permesso di tornare in Italia neanche per un breve periodo di ferie già programmato e vive la pandemia lontana da casa come molti ragazzi.

L’Inghilterra è stato uno dei paesi che per ultimo ha adottato misure restrittive. In Italia intanto c'erano già i primi contagi. Ha avuto paura di non avere le misure adeguate per fronteggiare il virus?
«I primi giorni di marzo ero in Francia con il mio compagno e saremmo dovuti venire in Italia ma la situazione era già complicata e abbiamo preferito ritornare qui. Dopo una settimana, sono tornata a lavoro ed era tutto normale; solo io e un mio collega spagnolo ci siamo preoccupati seriamente e abbiamo invitato la nostra direttrice a prendere delle misure di sicurezza soprattutto per non stare a contatto con gli accompagnatori degli animali. Abbiamo iniziato ad indossare la mascherina e facevamo entrare una persona alla volta evitando file nella sala d’attesa. Siamo andati avanti così per un’altra settimana circa poi hanno pensato di non far entrare il padrone per il contenimento dell’animale e a noi medici di farci aiutare da un’infermiera per evitare i contatti».

Come affrontate ora in clinica l'emergenza?
«Ora la situazione è cambiata: dal 1° aprile siamo in Cassa Integrazione, dopo che il Governo ha stanziato i fondi , la clinica ci ha ridotto l’orario di lavoro, facciamo soltanto le urgenze e lavoriamo solo due persone alla volta. Qui è stato fatto tutto tardi rispetto all’Italia».

La routine nella sua città come è stata stravolta?
«La maggior parte delle persone non indossa la mascherina e i guanti, ci sono misure restrittive, ad esempio hanno chiuso tutti i negozi tranne i supermercati e le farmacie, si entra uno alla volta e si rispetta la distanza di due metri ma la differenza più grande è che si punta molto sul distanziamento sociale e non sui dispositivi di protezione personale».

In che modo trascorre il suo tempo libero?
«Nel mio tempo libero mi dedico alla lettura e al mio orto e pratico yoga; qui possiamo fare anche sport all’aperto e ne approfitto per andare in bicicletta, cucino e faccio molte più videochiamate di prima».

Pensava di passare un po' di giorni in Italia, non è stato possibile, in questi giorni come resta a contatto con i suoi familiari?
«So che non potrò tornare presto in Italia, per ora mi sono messa l’anima in pace, bisogna aspettare che la situazione si calmi un po’ sperando di tornare presto alla normalità. Sento la mia famiglia anche due volte giorno con le videochiamate, non è come averli vicino ma è un modo per non sentirci distanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA