Rieti, antiterrorismo: ecco
i super controlli in tutto il Reatino

Controlli
di Mario Bergamini
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Venerdì 27 Novembre 2015, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 13:50
RIETI - Giro di vite per la sicurezza. Controlli ancora più stretti sono scattati già poche ore dopo la mattanza di Parigi per dare subito risposte importanti sul versante della prevenzione. Anche a Rieti e provincia, territorio non particolarmente a rischio sul fronte attentati, sono giunte, come in tutto il resto del Paese, le informative del ministero degli Interni «a seguito dei recentissimi episodi di violenza terroristica che hanno fortemente minato la percezione di sicurezza e la tranquillità pubblica», con il livello di allerta ovunque innalzato a livello due.
«I controlli - spiega il Questore Gualtiero D'Andrea - sono stati subito intensificati dopo gli attentati di Parigi. L'allerta antiterrorismo è scattata in tutto il territorio nazionale e Rieti non fa accezione. I primi luoghi ad essere presidiati sono stati quelli dove è più facile la concentrazione di persone. E' il caso di centri commerciali, locali pubblici o sale cinematografiche. Tutte situazioni monitorate con massima attenzione e in cui può essere decisiva la collaborazione con gli istituti di vigilanza privata. Ci sono poi la Prefettura, le caserme e tutti i luoghi di culto, compresi quelli dove si professa la religione islamica. A Rieti sono due: uno in via Nuova e l'altro, una sorta di circolo culturale, in via Terenzio Varrone. In provincia ne abbiano invece uno, ad Antrodoco. Debbo però affermare che l'integrazione è buona e le comunità islamiche locali, sotto il profilo della sicurezza, non hanno dato mai problemi».
Mezzi e uomini sono sufficienti?
«Non lo sono mai. Ma abbiamo ancor meglio coordinato i servizi con le altre forze dell'ordine e messo in campo quanti più uomini e mezzi, facendo inevitabilmente ricorso a turni straordinari. Molto stretta è la collaborazione con la Stradale, in particolare per quel che concerne i controlli su strada e lungo la direttrice che da Roma conduce in provincia, ovvero la Salaria. Stiamo facendo il massimo».
L'Anno Giubilare al via l'8 dicembre potrebbe complicare ulteriormente il lavoro, considerato la presenza nel territorio dei santuari francescani.
«Sì, Greccio in particolare rientra tra gli obiettivi sensibili. Ci sono poi gli altri santuari e i tanti luoghi di culto sparsi in provincia. Tutti sono potenziali obiettivi. Ma abbiamo predisposto un articolato piano difesa civile del territorio: questo il nome in codice che indica l'ulteriore estensione dei controlli antiterrorismo e in caso di tensioni internazionali. Il programma degli eventi del Giubileo in provincia viene passato e ripassato per mettere a punto nel migliore dei modi la macchina della sicurezza».
Quanti sono attualmente gli extracomunitari presenti a Rieti che hanno fatto domanda di asilo?
«Sono cento. Ma il numero è molto elastico, perché nel momento in cui viene riconosciuto lo status uno esce e poco dopo ne arriva un altro. La Digos, su questo fronte, sta però facendo un capillare lavoro di controllo. Posso affermare che la situazione è sotto controllo».
Sono giunte segnalazioni anomale? Avete riscontri di timore tra i cittadini?
«Sono giunte più segnalazioni. C'è una maggiore attenzione da parte di tutti. Ma è un bene».