Rieti, pane e pasta: i prezzi salgono alle stelle tiene l’olio di semi

Supermercato (foto d'Archivio)
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Martedì 25 Aprile 2023, 00:10

RIETI - Il prezzo del grano scende, quello della pasta sale. E con esso non trovano argine al rincaro dei prezzi prodotti similari o che comunque completano la tavola, come riso, pasta e olio di semi. E tutto questo mentre da giorni il prezzo del grano è in discesa. 
Paradossi del mercato alimentare, rispetto ai quali l’associazione per la tutela dei consumatori Assoutenti ha stilato una mappa del caro-pasta in Italia, sottolineando proprio come l’andamento dei prezzi di questi prodotti, giornalmente sulla tavola degli italiani, non collima con l’andamento dei listini internazionali del grano. 
Mentre il record del prezzo medio più alto della pasta va alla città di Ancona con 2,44 euro al chilo, al secondo troviamo Modena con 2,41 euro, seguita da Cagliari a 2,40 euro, Bologna con 2,39 e Genova con 2,38 euro, ci siamo chiesti com’è la situazione a Rieti?

La rilevazione. Girando in tre supermercati di marchio diverso, in altrettante diverse zone della città, le percezioni restano comuni. «Lo hanno ripetuto più volte alla televisione, ma l’avevo già notato da un po’ di tempo a questa parte. E la cosa non mi fa per nulla piacere», dice una signora in fila per il pane. «In famiglia prendiamo sempre la stessa marca di pasta a prescindere dalle offerte, per cui è stato facile notarlo. Non si naviga nell’oro però preferiamo non mangiarla sempre oppure in minori quantità, e rimanere fedeli alla marca a cui siamo abituati». 
Al banco gastronomia di un altro supermercato cittadino, zona ospedale, una ragazza dice di non aver notato aumenti nella pasta che prende di solito: «Non mi sembra di aver notato aumenti, in ogni caso se fosse sarei disposta a cambiare, non ho gusti particolari».

A parte qualche strenuo affezionato, su dieci clienti almeno otto risultano disposti a cambiare marca o tipologia di pasta, nel caso gli aumenti divenissero più consistenti sul bilancio mensile. Oppure, si cambia per principio: «La pasta italiana è quasi tutta di buona qualità, perché scegliere un tipo quando nello stesso scaffale c’è una bella offerta di un altro marchio»?. E c’è chi a prescindere sceglie la marca del supermercato: «Ormai sono ottime e con le tessere fedeltà fanno risparmiare molto».

Le variazioni. Le oscillazioni più evidenti si evidenziano nel prezzo di pasta e riso, mentre sono minori quelle legate all’olio di oliva e al pane. Ma vediamo come vanno le cose, specificando che abbiamo visitato tre grossi supermercati della città, posizionati in diverse zone (dal centro alla periferia) prendendo in esame, in ognuno di essi, i prezzi che vedete nella tabella sopra e annotando il costo minino e quello massimo, senza fare riferimento al diverso tipo di marchio.

Le differenze. Ebbene, la cosa che più di ogni altra balza all’occhio è l’enorme differenza, per non definirla abissale, tra il prezzo minimo e quello massimo di pasta e riso. Per il primo prodotto si può passare da un costo minimo di 1 euro e 29 al chilo (già il doppio del prezzo che s aveva a gennaio) a ben 4 euro e 13 per le marche di pasta più ricercate. Stesse oscillazioni per il riso che varia da un costo minimo di 2 euro e 29 a un massimo (davvero fuori mercato, ad essere onesti) di 5 euro e 70. 
E il pane? Il pane costa e costa anche tanto. Nei supermercati impossibile trovarlo a un costo minore di 2 euro e 40 al chilo. Che dire? Siamo senza parole. E il costo più alto? Da far tremate i polsi: ben 3 euro e 80 al chilo. Costi davvero esorbitanti rispetto ai quali in molti preferiscono comprasi la farina e procedere da soli. Conviene? Alla prossima puntata.

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