L'incidente in bici al giornalista Valerio Pasquetti, la famiglia ha dubbi sulla versione della caduta

L'incidente in bici al giornalista Valerio Pasquetti, la famiglia ha dubbi sulla versione della caduta
di Marco Ferroni
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Venerdì 9 Luglio 2021, 00:10

RIETI - «Pronti a sporgere denuncia contro ignoti: la caduta di Valerio dalla bicicletta non ci convince». Sono passati cinque giorni da quando il professore e giornalista reatino Valerio Pasquetti, 59 anni, uscendo di casa per un giro in bicicletta – direzione Fontecerro – di lì a qualche ora si è ritrovato ricoverato nel reparto di Terapia intensiva del Gemelli di Roma, trasportato in eliambulanza. Passata la grande paura, con Valerio Pasquetti ormai fuori pericolo e trasferito a neurologia, per la famiglia del professore-giornalista è arrivato il momento di ricostruire i fatti. A sostegno di Valerio, oltre alla compagna Alessia, c’è il fratello - l’avvocato Francesco Saverio - il quale sta cercando di rimettere insieme i cocci e provare a capire se si è trattato di una caduta accidentale, se c’è il coinvolgimento di un automezzo o, ipotesi tutt’altro che da scartare, se Valerio possa essere stato addirittura aggredito.

La ricostruzione. «Chi ha soccorso Valerio – spiega Francesco Saverio Pasquetti - ci ha raccontato di essere intervenuto alle 13,59 e aver trovato Valerio coperto di sangue sulla strada, con la bici in terra e il casco che pare non indossasse.

Perché senza casco? Valerio se esce col casco, lo indossa e lo toglie solo se è sceso dalla bici».

Ma c’è dell’altro. «Valerio, soccorso dal vigile, ripeteva solo il suo nome e cognome. Non è vero, come ci è stato poi detto, che Valerio aveva pronunziato solo il suo nome e che il cognome non era intelligibile. Il vigile del fuoco li ha riferiti esattamente sia al 118 al momento del loro intervento e ai carabinieri più tardi. Ci chiediamo: perché dalle 14, solo i rianimatori del Gemelli – poco prima delle 18 - hanno chiamato con il cellulare di mio fratello il primo numero che avevano, contattando mio nipote, di 13 anni, che pensava di parlare con il padre, dando in gravissimo ritardo e modalità scioccanti, la notizia alla compagna Alessia? Perché né il 118, né i carabinieri si sono curati di svolgere le doverose ricerche per allertare i parenti?».

I dubbi. Ma a insospettire la famiglia di Valerio Pasquetti, non è solo la caduta, quanto le ferite riportate nella stessa. «Contusioni – prosegue il fratello - soprattutto sul un lato: rottura delle costole anche in zona posteriore. Ferita allo scalpo da un lato, ematoma nella regione occipitale, ovvero nella parte posteriore del cranio. Anche amici tecnici assai esperti di infortunistica nonché cicloamatori di lungo corso ci hanno confermato che le tante contusioni riportate non sembrano compatibili con una semplice caduta accidentale». Per il momento l’unica nota lieta è il miglioramento di Valerio che, si spera, col passare dei giorni possa ricordare l’accaduto, così da fare chiarezza sulla vicenda. 

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