Il Comune e il digitale, non funziona “Rieti in rete”

Il Comune e il digitale, non funziona “Rieti in rete”
di Antonio Bianco
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Venerdì 11 Settembre 2020, 03:26
RIETI - Non ci sono solo le opere materiali mai terminate, ci sono anche quelle immateriali, come denuncia in un post la pagina Facebook “Rieti incompiuta”. «Tra le incompiute del Comune - si legge - come non annoverare l’app “Rieti in rete”, rispolverata anche da questa amministrazione, mai concretamente attiva, senza alcun feedback tra uffici e cittadini?». Per la precisione l’applicazione ancora è in funzione, scaricabile da tutti. Il problema però consisterebbe nel fatto che alle segnalazioni di disservizi e problematiche non viene dato nessun riscontro (feedback, appunto) da un responsabile del Comune. Ieri Il Messaggero ha provato a scaricare l’app, dove è possibile trovare info e numeri telefonici, ma la sezione news è ferma al 26 maggio.

«Si era capito subito che non funzionava, non restituiva alcun feedback», scrive un utente. Ma ecco invece cosa si legge sul sito di Palazzo di città: «Scaricando la nuova applicazione mobile del Comune di Rieti, l’utente potrà ricevere sulla propria bacheca news, notifiche e comunicazioni. Sarà inoltre possibile inviare segnalazioni di disservizi, malfunzionamenti o situazioni di rischio nel territorio comunale». L’applicazione fu lanciata in pompa magna nel lontano ottobre del 2017 dall’allora assessore all’Innovazione, Elisa Masotti.

«Un primo passo concreto verso la strada del Comune digitale. Una strada che, oltre a essere lunga, è solo all’inizio e che intendiamo percorrere con grande determinazione», disse durante la conferenza stampa di presentazione. Poi, evidentemente, qualcosa si è inceppato. 


Cambia il resposnabile dei cookie dopo il nostro articolo. Nel frattempo, dopo il nostro articolo che segnalava come responsabile dei cookie l’ex sindaco Simone Petrangeli, gli uffici di piazza Vittorio Emanuele hanno subito provveduto a rettificare i dati: al suo posto da ieri risulta l’attuale primo cittadino Antonio Cicchetti. Peccato però che nel cambiare il nome ci si è scordati di formattare la pagina che risulta confusa e poco leggibile. Non solo. Per quanto riguarda poi l’informativa sulla privacy si fa ancora riferimento alla legge nazionale 196/2003, superata però dal Gdpr, il nuovo regolamento europeo. Forse, è arrivata l’ora di rettificare anche questa.
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