Il «Carro Sabino» torna in Italia:
il museo di Copenhagen si accorda
con il ministero della Cultura

Il «Carro Sabino» torna in Italia: il museo di Copenhagen si accorda con il ministero della Cultura
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Martedì 5 Luglio 2016, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 19:02
FARA SABINA - Grazie ad un accordo siglato dal Mibact con il Ny Calsberg Glyptotek di Copenhagen, torna in Italia il carro sabino a decorazioni dorate, celeberrimo reperto archeologico trafugato negli anni '70 nella necropoli di Eretum, città sabina dell'antico Lazio. Esportato illegalmente, il carro era stato acquistato dal museo di Copenaghen che lo esponeva da quasi mezzo secolo insieme ai reperti della tomba del principe a cui apparteneva.
«Accordo storico», commenta il ministro della Cultura Franceschini.«Stop a contenzioso con la collaborazione».

Le restituzioni cominceranno a dicembre 2016 e si concluderanno entro la fine del 2017. L'accordo siglato dall'Italia con il museo di Copenaghen, che è un museo privato, prevede che in cambio della restituzione del carro e dei reperti della tomba del principe sabino, l'Italia presti a titolo gratuito e per un lungo periodo di tempo a Copenaghen altri oggetti che consentano da un lato al museo di ampliare la propria offerta culturale e all'Italia di valorizzare all'estero parti importanti del proprio patrimonio archeologico.

Quasi tutti gli oggetti contestati dall'Italia (molte cose etrusche, statuette, bassorilievi, vasi oltre al corredo sabino i cui pezzi mancanti lasciati sul posto dai tombaroli sono ora al Museo di Fara Sabina) sono stati comprati dal museo danese, negli anni '70. Per il corredo del principe (che Hecht avrebbe avuto da Giacomo Medici) il museo danese, nel gennaio 1971, aveva firmato un assegno di 1.264.752 franchi svizzeri.