Tempo scaduto, Elisabetta non può più essere trasferita: Ater e Comune di Fara Sabina sotto accusa

Tempo scaduto, Elisabetta non può più essere trasferita: Ater e Comune di Fara Sabina sotto accusa
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Domenica 8 Maggio 2022, 00:10

RIETI - L’amministrazione ribadisce attenzione, ma le forze politiche di minoranza puntano il dito contro la mancata azione di sindaco e maggioranza. Genera reazioni lo sfogo di Marina, madre di Elisabetta, la ragazza di 20 anni affetta da tumore cerebrale in fase terminale costretta a trascorrere gli ultimi giorni di vita in un alloggio Ater pieno di muffa e umidità. La famiglia della ragazza da giorni affida alle colonne de Il Messaggero preoccupazioni e denunce per una situazione che, nonostante le richieste ufficiali avanzate dalla Asl e gli appelli, in due mesi non è mutata. La Asl chiedeva a Comune e Ater di emettere un’ordinanza urgente al fine di trasferire da quell’alloggio insalubre la giovane e la sua famiglia. Era il 9 marzo. 

Un calvario. Due mesi e sei proposte di trasferimento in altrettanti appartamenti (tutti ritenuti non idonei per le condizioni di salute della ragazza perché ora fruibili in via temporanea, ora troppo piccoli, ora occupati) più tardi, Elisabetta che nelle ultime due settimane si è aggravata sensibilmente, per il medico curante non è più trasportabile.

Resterà lì. La rabbia e il dolore della famiglia sono tangibili, nonostante le rassicurazioni di attenzione del Comune di Fara Sabina. 

L'intervento della Cuneo. «L’amministrazione è da sempre vicina a situazioni simili e segue con le strutture del servizio sociale le diverse difficoltà, rispondendo in maniera differente a seconda delle esigenze esplicitate – dice la prima cittadina di Fara Sabina, Roberta Cuneo - In questo momento la situazione è sicuramente critica, ma l’amministrazione, nella mia persona, resta comunque a disposizione per analizzare tutti le necessità e per alleviare in un momento di così profondo il dolore. I servizi sociali chiameranno la famiglia una volta a settimana e a seconda di quello che può essere utile (dai farmaci all’assistenza economica tramite i servizi sociali) siamo a disposizione, nei limiti di quello che ora si può fare». 

Opposizioni all'attacco. Ma secondo Daniela Simonetti de Il Ponte «doveva essere fatto di più. Sono costernata e sconcertata come persona e come forza politica – attacca la consigliera – Trovo assurdo che di fronte a una malattia così grave e a una famiglia che ha bisogno di sostegno anche psicologico, non ci sia stata, stando a quanto mi risulta, una presa in carico ufficiale dei servizi sociali: non del sindaco o del singolo assessore che promettono interventi mentre il tempo passa. C’è una struttura che è deputata a intervenire in maniera tecnica e tempestiva, quindi, alla luce di una situazione in completo stallo e purtroppo irreversibile, non possiamo far altro che mostrare sconcerto». 

Sul caso interviene anche il segretario del Pd di Fara Sabina, Alessandro Spaziani. «Quello che traspare dalle parole della mamma è un’incapacità dei rappresentanti istituzionali del nostro comune di intervenire tempestivamente e in modo adeguato – commenta il segretario - Addirittura si sono proposte soluzioni non idonee al grave stato di salute della ragazza a dimostrazione che non è stata effettuata nessuna verifica dei locali ma si è trattata la vicenda con superficialità. Una situazione tanto drammatica avrebbe meritato un finale diverso, invece rimarrà una grande tristezza. La poca umanità dimostrata dalle istituzioni sarà un macigno sulla coscienza di molti».

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