Vaticano, monsignor Celli va in pensione: è lui lo stratega dello sbarco del Papa su Twitter

Vaticano, monsignor Celli va in pensione: è lui lo stratega dello sbarco del Papa su Twitter
di Franca Giansoldati
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Giovedì 21 Luglio 2016, 18:56 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 12:41
Il monsignore di Twitter, ovvero lo stragega dello sbarco di Benedetto XVI sul social dei pensieri in 140 caratteri, va in pensione. Monsignor Claudio Celli, fino a poco tempo fa presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, poi trasformato in Segreteria delle Comunicazioni da Bergoglio, stamattina ha salutato tutti i collaboratori con un piccolo rinfresco alla presenza del cardinale Parolin, rivelando un suggestivo retroscena sui primi passi del Vaticano su Twitter.

Uno strumento di successo, oggi considerato fondamentale, anche se sui primi cinguettii di un pontefice, ha ricordato Celli, si è consumata una battaglia epica, un braccio di ferro senza pari, in silenzio e dietro le quinte; da una parte c'era monsignor Celli e coloro che ritenevano naturale l’utilizzo di uno strumento di comunicazione come quello, dall’altra alcuni cardinali di curia (non ha voluto fare nomi), piuttosto old fashon e refrattari ad ogni tipo di innovazione. «Ricordo bene il momento in cui decidemmo di fare entrare Benedetto XVI su Twitter. Era il 2012. Poco tempo dopo il Papa fu coperto da insulti e frasi ingiuriose. 

Alcuni cardinali mi chiesero, perché avete esposto il Papa a questo? Erano decisi a toglierlo da Twitter. Ho vissuto momenti di profonda sofferenza per diversi motivi. Penso che qualcuno voleva che arrivassimo a chiudere l’account @Pontifex, così andai con altri collaboratori da Papa Ratzinger per chiedergli cosa volesse fare, se restare oppure uscire. Lui si mostrò sereno come sempre e assai determinato: desidero essere laddove comunicano gli uomini e le donne del nostro tempo».

Nel 2012 quando fu registrato Papa Ratzinger sulla piattaforma del social, faceva parte di una strategia di diffusione e miglioramento dell’immagine e del messaggio della Chiesa cattolica nel mondo. Il successore Papa Francesco ha mantenuto l’account @Pontifex:  ogni anno aumentano senza sosta coloro che lo seguono, gli rispondono, interagiscono. L’ingresso in Twitter è stata una specie di rivoluzione paragonabile a Gutenberg, anche se i primi mesi hanno registrato un profluvio di frasi volgari e ingiuriose contro la Chiesa, la fede, il Vaticano, il Papa. Fu proprio  monsignor  Celli a insistere: il Papa non doveva scappare da Twitter. Dopo tre anni  la strategia di Celli è risultata vincente. Oggi @Pontifex, è declinato in nove lingue, ha raggiunto quota 30 milioni di follower.
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