Sud Sudan: un bambino su cinque costretto a fuggire dalla propria casa

Sud Sudan: un bambino su cinque costretto a fuggire dalla propria casa
di Franca Giansoldati
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Martedì 6 Giugno 2017, 17:16 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 19:12
Città del Vaticano Anche se il viaggio del Papa in Sud Sudan è stato, per cause di forza maggiore, depennato, almeno fino a che le condizioni interne non consentiranno di programmare di nuovo una trasferta del genere, le notizie che arrivano da quella regione africana sono sempre più fosche. Amref - la principale organizzazione che si occupa di salute in Africa – offre attraverso di dati un drammatico racconto della disperazione africana.
 
Il Sud Sudan è il Paese con il tasso di rifugiati più in rapida crescita al mondo: più di 1,8 milioni di rifugiati, di cui un milione di bambini hanno cercato rifugio in Uganda, Sudan, Etiopia, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centro Africana.
 
Nel mese di marzo il numero di rifugiati ha superato la cifra attesa per l’intero anno. L’Uganda sta gestendo un numero di arrivi superiore al previsto: attualmente l’Uganda ospita circa 898.000 rifugiati, il Sudan 375.000, l’Etiopia 375.000, il Kenya 97.000, la Repubblica Democratica del Congo 76.000 e la Repubblica Centrafricana 2.200.
 
I bambini costituiscono il 62% degli oltre 1,8 milioni di rifugiati originari del Sud Sudan e quasi un bambino su cinque è stato costretto a fuggire dalla propria casa.
 
Più di mille bambini sono stati uccisi o feriti dall’inizio del conflitto nel 2013, mentre sono circa 1,14 milioni i bambini sfollati interni.
 
Più di 75mila bambini rifugiati in Uganda, Kenya, Etiopia, Sudan e Repubblica Democratica del Congo hanno attraversato i confini del Sud Sudan non accompagnati o separati dalle loro famiglie.
 
Due mesi fa Stephen O’Brien, Sottosegretario generale dell’Onu per gli aiuti umanitari ha indicato il Sud Sudan, Yemen, Somalia e Nigeria del Nord Est come gli Stati dove l’emergenza-carestia è più grave, affermando che ci troviamo davanti alla crisi umanitaria più grave dalla fine della Seconda Guerra mondiale. Oltre 20 milioni di persone rischiano di morire di fame.