Il Papa al Verano per la messa di Ognissanti:
«Preghiamo per gli affogati e per una vita migliore dei sopravvissuti»

Il Papa celebra la messa di Ognissanti al Verano
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Venerdì 1 Novembre 2013, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 16:40
Papa Francesco ha celebrato la messa di Ognissanti al cimitero romano del Verano. Erano 20 anni che non accadeva: l'ultimo pontefice era stato Giovanni Paolo II, il primo novembre del 1993.



Sono migliaia i fedeli che hanno assistito alla Messa solenne per la commemorazione dei defunti . L'altare è stato posto sulla controfacciata dell'ingresso principale, rivolto verso l'interno del camposanto. La folla riempiva completamente tutta l'area che digrada dagli archi dell'ingresso fino al grande quadriportico, a sua volta semioccupato da altri fedeli. Molti hanno seguito la liturgia nei vialetti laterali all'area d'ingresso, seduti sulle soglie delle cappelle monumentali o in piedi in mezzo ai sepolcri antichi.



Moltissimi ragazzi hanno scelto di passare questo pomeriggio con Papa Francesco, tante giovani coppie hanno portato i loro bambini in passeggino o in carrozzina. Una, in particolare, porta un bimbo di pochi mesi che, spiegano, «abbiamo chiamato Francesco in onore del papa». Tante anche le suore e i religiosi. C'è chi, particolarmente compreso nella celebrazione, ha seguito la Messa in ginocchio dall'inizio, accanto a chi ha portato anche il cane, al guinzaglio. Tantissimi avevano in mano bandierine bianche e gialle con l'effigie di Bergoglio. La temperatura era insolitamente primaverile: mentre il sole stava tramontando il termometro segnava oltre 20 gradi. Già alle 15, l'interno del cimitero era pieno di fedeli; a essi si sono aggiunti tutti quelli che avevano atteso l'arrivo del Papa all'esterno del cimitero e che poi si sono riversati dentro.



L'ARRIVO Il Papa, giunto a bordo della Ford Focus di colore blu, è stato accolto al suo arrivo dal cardinale vicario Agostino Vallini e dal sindaco di Roma Ignazio Marino, con cui si è intrattenuto per alcuni istanti. Ha poi salutato e stretto la mano alle persone all'ingresso della chiesa e, all'interno, i sacerdoti e religiosi in attesa della celebrazione liturgica.



Papa Francesco è stato accolto all'ingresso principale del cimitero Verano di Roma dal sindaco della Capitale Ignazio Marino, con il quale ha scambiato alcune cordiali battute. L'auto del Papa, aveva prima sfiorato le transenne per permettere al Pontefice di salutare dal finestrino aperto i tanti fedeli che lo hanno salutato con grida di gioia come “Viva il Papa” e “È il nostro Papa”, “Francesco Francesco”. Prima di entrare al cimitero ha rivolto un ultimo saluto alla folla che è esplosa in un forte applauso.



I FEDELI SCHERZANO CON MARINO «Ah Marì, hai voluto Roma? Mo pedala!». Così è stato accolto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, da un cittadino all'ingresso del cimitero monumentale del Verano dove è arrivato sulla sua ormai nota bicicletta bianca per partecipare alla messa solenne tenuta da Papa Francesco in occasione della festa di Tutti i Santi. Applausi e strette di mano al primo cittadino che sceso dalla sua bici ha salutato i cittadini assiepati all'ingresso del cimitero romano. «Fatte dà una bella benedizione perchè ne hai bisogno!» ha scherzato un altro cittadino salutando il sindaco.



GUARDARE AL PROPRIO «TRAMONTO» Guardare al proprio «tramonto» con «speranza» e con «gioia». È l'invito rivolto da papa Francesco ai fedeli nella messa di Tutti i Santi celebrata questo pomeriggio al cimitero del Verano in suffragio dei defunti. «In questo pre-tramonto di oggi, ognuno di noi può pensare al tramonto della sua vita», ha detto il Papa nell'omelia, pronunciata interamente «a braccio». «Ma come sarà il mio tramonto e quello di ognuno» - ha chiesto - Tutti noi avremo un tramonto, tutti: lo guardo con speranza, lo guardo con quella gioia di essere ricevuto dal Signore?», Questo, secondo Bergoglio, «è il tramonto cristiano», un pensiero che «ci dà pace». Oggi è un giorno di speranza - ha detto il Pontefice -: i nostri fratelli e sorelle sono nella presenza di Dio. Anche noi saremo lì, per pura grazia del Signore, se noi camminiamo sulla strada di Gesù» .



«Pensiamo al tramonto di tanti fratelli e sorelle che ci hanno preceduti, al nostro che verrà e pensiamo al nostro cuore e domandiamoci - ha concluso Bergoglio -: dov'è ancorato il mio cuore? E se non è ancorato bene ancoriamolo là, a quella riva, dove sono i nostri antenati, dove sono i santi, dov'è Gesù, dov'è Dio, sapendo che non delude».



«Oggi nel giorno dei santi, prima del giorno dei morti, è necessario pensare un pò alla speranza, questa speranza che ci accompagna nella vita», ha detto il Pontefice. «I primi cristiani dipingevano la speranza come un'ancora, come se la vita fosse un'ancora nella riva e tutti andassimo verso quell'ancora», ha osservato. «È una bella immagine questa della speranza - ha aggiunto -. Avere il cuore ancorato là dove sono i nostri antenati, dove sono i santi, dov'è Gesù, dov'è Dio. Questa è la speranza, che non delude, e oggi e domani sono giorni di speranza». La speranza, ha detto ancora il Pontefice, «è un pò come un lievito che ti fa allargare l'anima. E anche se ci sono giorni difficili nella vita, ma con la speranza l'anima va avanti».



PROBLEMI DI AUDIO «Microfono, non si sente!». È il grido che è partito dal fondo della folla che gremisce il cimitero Verano di Roma, all'inizio dell'omelia di Papa Francesco. Ma dopo pochi istanti la voce è arrivata anche alle ultime file, che hanno applaudito fragorosamente. È accaduto nel corso della messa di commemorazione dei defunti in occasione della festività di Ognissanti, nel cimitero monumentale romano. Forse per via di un problema di impianto di amplificazione, forse per il tono di voce basso e solenne usato dal Pontefice all'inizio della sua omelia, le ultime file della folla che sta prendendo parte alla liturgia hanno iniziato a protestare: «Voce, voce!», «Microfono, non si sente nulla!» hanno distintamente gridato alcune voci maschili mentre il Papa parlava. Non è chiaro se le proteste siano arrivate direttamente alle orecchie del Papa, ma sta di fatto che pochi secondi dopo la voce del Santo Padre è arrivata a tutti, anche perchè Bergoglio ha proseguito a parlare con un tono di voce più squillante. Chi prima protestava ha allora applaudito soddisfatto e ha continuato ad ascoltare l'omelia, che si è conclusa con un altro applauso.



«PREGHIAMO PER GLI AFFOGATI» «Abbiamo visto la crudeltà del deserto, il mare dove tanti sono affogati, preghiamo per loro», ha detto il Papa. «E preghiamo per quelli che si sono salvati: ora sono in tanti posti d'accoglienza ammucchiati sperando che le pratiche legali si affrettino proprio per andarsene in altre parti più comode, in altri centri di accoglienza».



Una volta terminata la messa, il Papa ha lasciato in auto il cimitero monumentale del Verano.
I fedeli, all'esterno del cimitero, hanno cercato a lungo di attirare la sua attenzione con cori festanti, ma quando il Pontefice è entrato in auto e ha lasciato piazzale del Verano e dalla folla è salito un “noooo” di delusione.
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