«La mondanità - ha detto il Papa nell'omelia della messa a Santa Marta - ti porta al pensiero unico e all'apostasia. Non sono permesse, non ci sono permesse le differenze: tutti uguali. E nella storia della Chiesa, nella storia abbiamo visto, penso ad un caso, che alle feste religiose è stato cambiato il nome, il Natale del Signore ha un altro nome, per cancellare l'identità».
E allora il Papa ha invitato a chiedersi: «Com'è la mia identità? È cristiana o mondana? O mi dico cristiano perchè da bambino sono stato battezzato o sono nato in un Paese cristiano, dove tutti sono cristiani? La mondanità che entra lentamente, cresce, si giustifica e contagia: cresce come quella radice, si giustifica - 'ma, facciamo come tutta la gente, non siamo tanto differentì -, cerca sempre una giustificazione, e alla fine contagia, e tanti mali vengono da lì». «La liturgia, in questi ultimi giorni dell'anno liturgico» - conclude il Papa - ci esorta a stare attenti alle «radici velenose» che «portano lontano dal Signore».
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