Preti pedofili, la magistratura in Cile fa affiorare 144 casi di abusi

Preti pedofili, la magistratura in Cile fa affiorare 144 casi di abusi
di Franca Giansoldati
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Martedì 24 Luglio 2018, 16:20
Città del Vaticano  -  Nuovo colpo per Papa Bergoglio sul fronte della lotta alla pedofilia. Praticamente una debacle. Se fino a gennaio di quest'anno il Papa - per un difetto di informazioni ricevute - continuava a difendere il vescovo cileno Barros, accusato di avere insabbiato un eclatante caso di pedofilia e, al contempo, offriva ascolto al cardinale Ezzati, un altro esponente della Chiesa cilena additato da più parti di non avere fatto abbastanza alal luce della piaga degli abusi, ci ha pensato, in questi giorni, la magistratura cilena, facendo affiorare 144 casi. Un bilancio devastante. La responsabilità grava sulla Chiesa cilena.  Da lunedì 30 luglio a venerdì 3 agosto si terrà un’assemblea plenaria straordinaria della Conferenza episcopale per riflettere su quanto emerso dalle indagini.

La Procura nazionale cilena ha reso noto che dal 1960 a oggi la sua unità specializzata sulle indagini sulle violazioni di diritti umani, sulla violenza di genere e sui reati sessuali ha svolto inchieste su 158 religiosi cattolici associati a 144 casi. Degli indagati, 74 sono vescovi, sacerdoti e diaconi non appartenenti ad alcuna congregazione; altri 65 vescovi, sacerdoti e diaconi invece fanno parte di specifiche congregazioni, dieci laici sono a carico della pastorale parrocchiale o impegnati in istituti scolastici, mentre per altri nove non è stato possibile chiarire il grado o la funzione. Il rapporto della procura ha identificato 266 vittime, fra cui 178 bambine, bambini e adolescenti, 31 adulti e altri 57 non specificati, concernenti casi denunciati prima del 2000.

I dati forniti dal pubblico ministero chiamano a riflettere sulle cifre riguardanti le vittime.
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