Letta al Quirinale per dimettersi, Renzi dà l'addio a Firenze: «Ho bisogno dei vostri auguri»

Letta al Quirinale per dimettersi, Renzi dà l'addio a Firenze: «Ho bisogno dei vostri auguri»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Febbraio 2014, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 08:06

Dimissioni irrevocabili e consultazioni lampo. Enrico Letta lascia dopo neppure 24 ore dalla 'sfiduci del Pd al premier democratico.

Decisione 'irrevocabile' riferisce il Presidente del Consiglio al Presidente della Repubblica: una comunicazione che gli consegna durante la formalizzazione della decisione al Quirinale in un faccia a faccia che dura meno di un'ora. E dopo aver anticipato di tre ore la 'salità al Colle. Scattano le consultazioni del presidente con un giro rapido, fino a domani sera, che vede l'assenza di M5s e Lega. E lo stupore del presidente della Repubblica è forte quando arriva, a sorpresa, la notizia che anche il Carroccio non salirà al Colle.

«Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato. 'Ogni giorno come se fosse l'ultimò» twitta, citando Seneca, il presidente del Consiglio che lascia palazzo Chigi, solo, per salire al Colle alla guida di una Delta grigia. È l'ora di pranzo. Ha da poco salutato i 'suoì ministri, brindato con loro, al termine del suo ultimo consiglio a palazzo Chigi. Più tardi riceverà anche i saluti di Obama che lo chiama dall' Air force one per esprimergli sincera amicizia e i complimenti per lavoro svolto a livello internazionale.

Alla Camera Fi, Lega, Sel e M5s, i partiti all'opposizione, hanno in mattinata chiesto una parlamentarizzazione della crisi di governo durante la conferenza dei capigruppo.

Un passaggio che non ci sarà, annuncerà poi Napolitano in un comunicato dove spiega perchè non ne vede l'utilità. Il premier, ricorda, ha deciso dopo le deliberazioni della direzione del Pd, avvenute «in forma pubblica e con l'espresso consenso dei Presidenti dei rispettivi gruppi parlamentari». E poichè Letta ritiene che a fronte del mancato sostegno del «principale componente della maggioranza di governo» non vi siano «elementi tali da indurlo a soprassedere dalle dimissioni», il Presidente della Repubblica «non può che prendere atto». D'altra parte «il Parlamento potrà comunque esprimersi quando sarà chiamato a dare la fiducia al nuovo Governo». Non ultimo, sottolinea Napolitano, «la stessa procedura» si è seguita in occasione delle dimissioni di Berlusconi e Monti.

Da parte sua il Capo dello Stato può solo accelerare i tempi per ridurre al minimo la fase di crisi di governo che può danneggiare il Paese. Oggi ha visto i presidenti di Camera e Senato, le prime delegazioni dei partiti. La nota ufficiale del Quirinale parla di consultazioni che dovrebbero chiudersi domani nel tardo pomeriggio con la delegazione del Pd, composta dai capigruppo ma senza Matteo Renzi. È invece atteso Silvio Berlusconi.

Non vi parteciperanno, dunque, i Cinque Stelle e la Lega. «Napolitano ce le dovrebbe per decenza risparmiare» commenta Beppe Grillo che giudica le consultazioni «un'immensa presa per il culo». «Questa volta sono d'accordo con Grillo, queste consultazioni sono inutili e fossi il segretario della Lega non andrei al Quirinale» è il consiglio di Roberto Maroni a Matteo Salvini che poco dopo conferma: la Lega non salirà al Colle. Una decisione, quest' ultima, che desta il «rincrescimento e lo stupore» del Presidente.

Renzi intanto attende l'incarico che potrebbe arrivare a breve trascorrendo con un occhio a Roma e il cuore a Firenze la sua ultima giornata da sindaco. «È uno dei momenti più belli da cinque anni a questa parte», confessa durante una cerimonia a Palazzo Vecchio dove indossa per l'ultima vota la fascia tricolore. «A Renzi faccio gli auguri di tutto cuore ma questo non significa che ciò che sta accadendo sia da iscrivere in ciò che può accadere un una democrazia perchè o il potere è democratico o non è democrazia» si lamenta Silvio Berlusconi. Anche Beppe Grillo non ha parole tenere per il prossimo premier. «Il nuovo boss non è Al Capone, ma un carrierista senza scrupoli, in arte Renzie, buon amico di Berlusconi, di Verdini e di gente che avrebbe fatto paura ai gangster del proibizionismo».

Il caso Lega L'assenza della Lega provoca un polverone: l'annuncio dato da Salvini durante un'intervista a SkyTg 24 è stato preso dal Presidente della Repubblica con stupore e con rincrescimento». Così un comunicato del Quirinale. «Prevedere la partecipazione alle consultazioni non dei soli Capigruppo parlamentari o Presidenti di partito, ma anche di Presidenti di regioni o rappresentanti di enti locali, così come richiesto dall'onorevole Salvini, avrebbe dovuto condurre a un allargamento delle delegazioni di tutte le forze politiche in termini chiaramente incompatibili con il carattere e i tempi delle consultazioni» prosegue la nota del Quirinale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA