Crisi di governo, ecco tutti i decreti che rischiano di saltare: dal Milleproroghe al Destinazione Italia

Crisi di governo, ecco tutti i decreti che rischiano di saltare: dal Milleproroghe al Destinazione Italia
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Giovedì 13 Febbraio 2014, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 21:59
La crisi di governo rischia di avere pesanti ripercussioni anche sul fronte parlamentare. Con otto decreti legge di una certa importanza che rischiano di venire travolti. Assemblee e commissioni, per scongiurare il rischio «decadenza», dovranno lavorare giorno e notte, fine settimana compreso. Quello che più preoccupa la maggioranza è il decreto Milleproroghe ora all'esame di Montecitorio. Per il quale ci si sta preparando ad un week-end di lavoro piuttosto intenso: sono stati presentati oltre 300 emendamenti e scade il 28 febbraio.



«In un momento critico come questo - spiegano in ambienti della Camera - basterebbe che si mettesse in piedi un'opposizione tipo quella organizzata dai 5 Stelle per il provvedimento Imu-Bankitalia, che si riuscì a far votare in tempo solo grazie al ricorso della "tagliola", per far decadere tutto». Ma poi c'è anche il cosiddetto «Destinazione Italia», licenziato dalla Camera e adesso al vaglio del Senato che ha come limite massimo la data del 21 febbraio. Gli altri sette sono, oltre al Milleproroghe, quello sul finanziamento pubblico dei partiti, di ritorno alla Camera dopo il voto di ieri del Senato, che decade il 26 febbraio; il decreto Carceri, approvato ieri senza modifiche in commissione Giustizia di Palazzo Madama, che ha come «deadline» il 21 febbraio. Forza Italia vuole cambiare diverse norme, mentre la Lega lo contesta integralmente e lo scontro comincia nell'Aula del Senato lunedì pomeriggio. Tra i decreti a rischio c'è anche il cosiddetto «Salva-Roma-bis», sempre al Senato, che scade il 28 febbraio; quello di proroga delle Missioni internazionali che dovrebbe venire convertito entro il 17 marzo, il cui esame è stato sospeso in attesa che il governo chiarisse sulla vicenda dei due marò in India; il provvedimento che proroga gli automatismi stipendiali del personale scolastico, da votare entro il 24 marzo.



Infine c'è quello che disciplina il rientro dei capitali dall'estero che decade il 30 marzo.
E questo, si fa osservare anche in ambienti del Senato, senza contare che i vari testi sono stati seguiti, sinora, nel loro iter parlamentare, da ministri e sottosegretari che, in presenza della crisi di governo di certo dovranno cambiare.
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