Marò, incontro con i parlamentari italiani. Crosetto: la Bonino deve dimettersi

Marò, incontro con i parlamentari italiani. Crosetto: la Bonino deve dimettersi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Gennaio 2014, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 14:11
Ci aspettavamo da tanto la vostra iniziativa unitaria. Lo hanno detto i due mar, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, nel loro incontro a New Delhi con la delegazione dei parlamentari italiani. «Non immaginate quanto sia importante per noi questa missione, proprio per il suo carattere unitario e perchè ci fa sentire la voce dell'Italia», hanno aggiunto i due fucilieri durante l'incontro durato poco più di un'ora.





Passeggiando nel giardino della sede diplomatica italiana a New Delhi, accompagnato dall'ambasciatore Daniele Mancini, il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre ha per la prima volta aperto le porte del suo appartamento al presidente della Commissione Esteri del Senato Pierferdinando Casini. Sulla soglia, dalla quale si riusciva a intravedere una chitarra, Latorre ai numerosi giornalisti e cameramen italiani presenti ha chiesto gentilmente «un pò di privacy».



«Al mattino si lavora, poi sentiamo le nostre famiglie. Nel tardo pomeriggio facciamo ginnastica». Così Latorre e Girone, visibilmente provati nel fisico, hanno raccontato le loro giornate a New Delhi. L'allenamento «è importante per il fisico e lo spirito. Vogliamo tornare al nostro reparto a fare il nostro lavoro».



I parlamentari italiani in missione a New Delhi hanno incontrato i 28 ambasciatori dei Paesi dell'Unione europea. Tutti - riferiscono i rappresentanti di Camera e Senato - condividono la linea italiana che la vicenda dei marò non è una questione bilaterale ma di valenza internazionale. Tutti gli ambasciatori europei sono «ben preparati sul dossier marò - riferiscono i parlamentari - soltanto uno, di cui però non è emersa la nazionalità, ha detto invece che la vicenda riguarda esclusivamente Italia e India.





«Abbiamo colpito nel segno. Il Ministro della resa e della vergogna Emma Bonino, incapace di elaborare una strategia per riportare in Italia i due marò o peggio, indifferente alla loro sorte perchè in tutt'altre faccende affaccendata, cerca una ridicola difesa della sua inettitudine tornando sulle origini del decreto che autorizza le Forze armate ad imbarcare soldati sui mercantili italiani per difenderli da atti di pirateria». Lo dichiara Guido Crosetto, Coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia - centrodestra nazionale. «La Bonino - aggiunge Crosetto - nell'ansia di allontanare le sue tristi responsabilità sulla attuale sorte dei due fucilieri, non dice una parola su chi li rimandò nelle fauci del sistema indiano che prevede la pena di morte e soprattutto fa finta di ignorare che il decreto legge in questione fu a lungo bloccato dalle perplessità dell'allora Ministro La Russa e sulla scorta di un disegno di legge bipartisan fu poi presentato dal governo e convertito in legge dal Parlamento da tutte le forze politiche a maggioranza quasi assoluta». «Alla Bonino - conclude Crosetto - dopo questa ennesima scivolata, non resterebbe che la via delle dimissioni. Ma l'amore per la poltrona val bene qualunque faccia tosta».






La vicenda dei marò nasce «da una legge più che discutibile», è «una situazione di cui sono all'origine personaggi che si agitano molto». Ad affermarlo a Radio 24 è il ministro degli Esteri Emma Bonino. Che, di fronte ad una nuova domanda dell'intervistatore, precisa: «mi riferisco alla legge La Russa», un decreto «che prevedeva inopinatamente militari su navi civili senza stabilire per bene le linee di comando». Ma tutto questo, ha aggiunto, «sarà utile rivederlo a conclusione, io credo positiva, della vicenda» perchè certamente «vi sono molti punti da chiarire» nella gestione del caso.



Nel corso della conferenza stampa congiunta a Villa Madama con il premier spagnolo Mariano Rajoy, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha voluto ringraziare il suo omologo spagnolo per le parole espresse in questo momento di «particolarità» che l'Italia sta vivendo nel rapporto con l'India riguardo alla vicenda dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA