Smog, il governo prepara un decreto: rottamazione per i vecchi diesel

Smog, il governo prepara un decreto: rottamazione per i vecchi diesel
di Alberto Gentili
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Giovedì 31 Dicembre 2015, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 14:03

Il governo seppellisce le targhe alterne e il blocco totale del traffico. Il requiem delle due misure anti-smog adottate innanzitutto da Roma e Milano, è scandito con garbo e senza sottolineature velenose. Anzi, il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti rende l'onore delle armi ai sindaci «che ci hanno messo la faccia e hanno avuto il coraggio di intervenire». Ma, a conti fatti, si è scoperto che polvere sottili e Pm10 - «frutti avvelenati della siccità più lunga della storia» - non si abbattono svuotando le strade dalle automobili. Per dirla con Matteo Renzi, «il traffico non è la prima causa dell'inquinamento, ma una concausa».

NIENTE BLOCCO
Così nel protocollo che mette fine alla Babele di iniziative - partorito dal neonato Coordinamento ambientale composto da governo, sindaci delle città metropolitane e governatori di Regione - si parla di limiti di velocità ridotti di 20 km orari, di riduzione di due gradi degli impianti di riscaldamento pubblici e privati, di biglietti dei bus scontati o gratis, ma non c'è traccia di targhe alterne e di circolazione vietata. «Questo perché», spiega Galletti, «la riduzione della velocità delle auto e delle emissioni da riscaldamento, unita a un'incentivazione all'uso dei mezzi di trasporto pubblico, permette di combattere lo smog senza creare disagi ai cittadini».

Il governo, che nella legge di stabilità ha inserito i fondi per il rinnovo del parco-autobus dei Comuni finanziando l'acquisto di mezzi eco-sostenibili, non intende fermarsi al Protocollo siglato ieri insieme a Comuni e Regioni. Su richiesta del presidente dei governatori, il renziano Stefano Bonaccini, e del presidente della Lombardia Bobo Maroni, Galletti si è impegnato a presentare in gennaio un decreto per la creazione di un fondo straordinario con cui attuare la rottamazione di tutti gli autoveicoli diesel ”euro3” ed ”euro2”. Quelli immatricolati prima del 2005. «L'importo del fondo non è ancora definito», spiega il ministro, «potremo farlo nei prossimi giorni, una volta stabilito come e per quale periodo avverrà la rottamazione dei vecchi diesel. Ma è presumibile pensare che il bonus andrà a chi rottama un ”euro3” e acquista un mezzo a Gpl, a metano, elettrico o ibrido».

Nel governo, a dispetto delle critiche che anche ieri sono piovute sul provvedimento, c'è soddisfazione. Si parla di «svolta storica», di «cambio di passo». «Per la prima volta tutti i Comuni e tutte le Regioni accettano la nascita del coordinamento su materie ambientali», sostiene Galletti. «In più finalmente viene introdotta con il protocollo firmato da governo, Anci e Regioni, una strategia nazionale con misure omogenee. Ed è stabilito un automatismo nell'adozione degli interventi quando il superamento dei limiti avviene per almeno sette giorni. Ma la podestà resta in mano ai sindaci, tocca a loro decidere se applicare o meno il protocollo, il governo non ha poteri coercitivi».

A rovinare il buon clima del vertice ci hanno provato i governatori di Liguria e Puglia. Il forzista Giovanni Toti ha disertato giudicando il summit all'Ambiente «inutile». E l'ex renziano Michele Emiliano da Bari ha mandato a dire: «L'unica cosa che può fare Galletti è andare a San Pietro a pregare perché piova». Ma a palazzo Chigi fanno spallucce: «C'è gente che critica a prescindere». E Galletti fa il Babbo Natale: «Avevo pensato di destinare 5 milioni al fondo per la riduzione dei biglietti dei bus, poi ho trovato altri 7 milioni tagliando le spese dei mio dicastero».

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