Di Maio non ha sfigurato, proponendo una versione ultra light è quasi neoliberale del grillismo ("Non siamo estremisti", "Non siamo anti europeisti", "Non siamo populisti"), ha inventato la bella immagine della Smart Nation (una Italia tutta tecnologica e sburocratizzata) e in tanti dei presenti ha suscitato questo pensiero: "Pensavo peggio". Però, al di là dei meriti e dei demeriti del probabile candidato premier M5s, resta nella platea una sorta di curiosità, non appagata, su come praticamente - con quali soldi, con quali idee di fondo, con quali riforme strutturali - i grillini vorrebbero cambiar l'Italia.
Quando il finanziare renzianissimo Davide Serra chiede a Di Maio se vogliono uscire dall'Europa oppure no, Giggino 'a speranza - così ribattezzato dopo che ha detto che "il nostro movimento e l'ultima speranza per l''Italia" - cerchiobotteggia un po'. E Serra, uscendo dalla sala: "Dicono tutto e il contrario di tutto. Di Maio è vago e fumoso".
Altri lo apprezzano invece. Gli si avvicina un imprenditore salernitano del campo delle comunicazioni, Pingaro, della società Convergenze, e gli fa i complimenti. L'Italia tutta web delineata da Giggino e adattiva per i più. Ma di grandi progetti da parte dei politici, qui a Cernobbio in questi decenni se ne sono sentiti tanti. E il politico meno altisonante di tutti, Paolo Gentiloni, che ieri è stato qui a raccontare il suo pragmatismo non urlato e deideologizzato, al momento sembra l'uomo giusto per questo tipo di platea. Che pare aver archiviato il renzismo, non ha pregiudizi sul grillismo e segue l'evoluzione del centrodestra in fase di restyling ma non ha troppo apprezzato i toni usati oggi da Salvini qui al forum: "Troppo comizieschi".
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