La coppia aveva attivato una pagina GoFundMe per sollecitare donazioni in favore del figlio sostenendo che il bimbo, affetto da un linfoma di Hodgkin e da vari tumori al petto, necessitava di cure particolarmente costose. Per rendere più commovente la loro storia, i due affermavano di aver perso il lavoro e di non avere più soldi, condendo il tutto con toni patetici per impietosire i lettori: «Mi sento veramente umiliato per il fatto di trovarmi costretto a dover chiedere denaro - scriveva Martin LaFrance ringraziando i donatori, commossi dalla vicenda - Tutti i fondi raccolti saranno utilizzati per le spese mediche, la benzina per affrontare i viaggi in auto e qualsiasi altra spesa relativa alle cure di mio figlio, per aiutarlo in questo momento critico». Sono state 42 le persone che, ignorando come stessero realmente le cose, hanno messo mano al portafogli, per un totale di 3.300 dollari.
L'ufficio dello sceriffo della contea di Cayuga, allertato da alcune segnalazioni, aveva da qualche tempo cominciato a sentire puzza di bruciato e, dopo un'indagine di alcuni mesi, è riuscita a stabilire con certezza che al ragazzino non erano mai stati diagnosticati tumori, né era affetto da malattie: a quel punto, per i genitori, sono scattate le manette. Il 16 maggio dovranno comparire in tribunale.
I responsabili di GoFundMe, dal canto loro, hanno sottolineato che i casi di truffa sulla loro piattaforma sono rarissime e che comunque, grazie alle garanzie previste dalla compagnia per casi come questo, tutti coloro che hanno effettuato donazioni a favore dei LaFrance saranno rimborsati.
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