Caso marò, Renzi incontra le mogli. La destra indiana attacca: troppe concessioni all'Italia

Caso marò, Renzi incontra le mogli. La destra indiana attacca: troppe concessioni all'Italia
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Martedì 25 Febbraio 2014, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 13:11
Il premier Matteo Renzi ha incontrato stamane le mogli dei mar Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, insieme al ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Secondo quanto si apprende il presidente del Consiglio si è intrattenuto alcuni minuti con le due donne, poco prima del Consiglio dei ministri.



Intanto il partito della destra indiana Bharatya Janata Party (Bjp), che guida l'opposizione, ha accusato il governo di «cedere alle pressioni dell'Italia» per aver rimosso la legge antiterrorismo 'Sua Act' dai capi di imputazione a carico dei marò. Parlando ieri ai giornalisti, il leader Ravishankar Prasad ha detto che «è difficile per l'India resistere alle pressioni dell'Italia. Questo è un caso in cui sono stati uccisi due pescatori - ha aggiunto - e il governo ora cerca di favorirli. È un fatto da biasimare e chiediamo al governo spiegazioni». Analoga reazione è giunta anche dall'ex segretario del ministero degli Interni R.K. Singh, che ora milita nelle file del Bjp e che aveva deciso di applicare il Sua Act al caso. Il politico ha accusato il governo della coalizione Upa di «esagerata generosità» nei confronti dei marò. Singh è stato accusato dal ministro degli Esteri Salman Khurshid di essere responsabile dell'assurdo 'pasticciò creato dalla decisione di scegliere la polizia Nia, una potente agenzia investigativa nata all'indomani delle stragi di Mumbai del 2009 e che applica soltanto leggi speciali, come il Sua Act, usato per reprimere atti di pirateria e terrorismo in acque internazionali.



Sul fronte giudiziario un tribunale speciale di New Delhi, cui la polizia indiana Nia ha chiesto di assumere la tutela dei marò in attesa del processo, ha rinviato l'esame della questione al 31 marzo prossimo dopo aver constatato che la Corte Suprema sta discutendo un ricorso della difesa di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone contro l'utilizzazione della legge anti-pirateria (Sua Act) e della stessa Nia. I legali della Nia, insieme al vice ispettore P. V. Vikraman, e quelli della difesa di Latorre e Girone si sono presentati nel pomeriggio davanti al giudice Bharat Parashar, che negli ultimi giorni ha sostituito Darmesh Sharma che per primo aveva visto il caso, ed hanno ribadito le loro posizioni. Da un lato la Nia ha sostenuto che secondo quanto disposto l'anno scorso dalla Corte Suprema, una volta costituito un tribunale speciale i due Fucilieri di Marina dovevano essere messi sotto la sua tutela. Dall'altra la difesa ha ricordato che senza neppure la presentazione dei capi d'accusa nessun giudice può decidere cosa fare con i due militari. Inoltre ha aggiunto che l'Italia ha presentato un ricorso in Corte Suprema contro l'uso del Sua Act e della stessa polizia Nia, e che quindi è auspicabile attendere le decisioni del massimo tribunale indiano. Dopo aver chiesto alla difesa di presentare un documento scritto con la richiesta di esenzione di presenza in aula degli imputati, Parashar ha fissato la prossima udienza per il 31 marzo alle 14.






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