Uno spettacolo mai visto e indimenticabile sta commuovendo l'Inghilterra. Una moltitudine di papaveri di porcellana rossa avvolge da tre giorni la Torre di Londra richiamando decine di migliaia di turisti.
Non è una trovata pubblicitaria, non è una nuova sistemazione per i giardini, non è un colpo ad effetto: è l'orgoglio di un intero popolo che ha deciso di ricordare nel modo più originale - con migliaia di boccioli e con il colore del sangue - gli 888.246 soldati inglesi morti nella I Guerra Mondiale di cui in questi giorni si ricorda il centenario.
Per ora i fiori installati alla Torre di Londra sono circa 120 mila.
Il numero dei papaveri crescerà progressivamente e arriverà a 882 mila - un oceano, il numero dei caduti - il prossimo 11 Novembre, giorno in cui verrà celebrata la firma dell'armistizio che mise fine alla Grande Guerra.
L'Inghilterra, a differenza dell'Italia, sta ricordando con particolare cura i cento anni dal'inizio del conflitto che sconvolse l'Europa modificando per decenni la vita di intere generazioni. Gli eredi della monarchia britannica che hanno rispettosamente passeggiato in mezzo ai papaveri hanno offerto, anche plasticamente, l'immagine di un Paese che non dimentica coloro che caddero in battaglia.
L'Italia entrò nel conflitto nel 1915. Dopo la disfatta di Caporetto, dopo tre anni di trincea, e dopo 600 mila morti, la controffensiva di Vittorio Veneto diede la vittoria al Paese. Un massacrò di proporzioni mai viste, completando i sogni del Risorgimento, ci restituì Trieste, Trento, l'Alto Adige, la Dalmazia e la Savoia, cioè tutte le terre italiane rimaste per decenni sotto il dominio dell'impero austro-ungarico.