Liverpool, sentono una puzza insopportabile nell'aria per una settimana: uno sciame di mosche fa scoprire un cadavere dietro la finestra

Liverpool, sentono una puzza insopportabile nell'aria per una settimana: uno sciame di mosche fa scoprire un cadavere dietro la finestra
di Federica Macagnone
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Giovedì 21 Luglio 2016, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 17:26
Per oltre una settimana si sono chiesti da dove provenisse quell'odore nauseabondo. Hanno cercato dentro le loro case, poi sono scesi in strada senza riuscire a individuare un punto preciso. Infine è stato uno sciame di mosche blu a indicare ai residenti di Wavertree, nel Merseyside, vicino Liverpool, la causa del problema: dietro le finestre di una casa dove si erano assiepati centinaia di insetti c'era il cadavere di un loro vicino di casa, morto da oltre due settimane. 

Sette giorni fa l'area nel quartiere era diventata irrespirabile. Il caldo che ha investito il Regno Unito rendeva necessario tenere le finestre aperte, ma per gli abitanti di Wavertree quell'olezzo era insopportabile. Dopo aver ispezionato le loro case, sono scesi in strada a caccia di qualche indizio che li portasse alla causa del cattivo odore, ma per giorni le ricerche si sono rivelate un buco nell'acqua. 

«Era puzza di marcio – ha detto Roshelle Al-Alimi – Ho iniziato a guardare in casa se per caso mio figlio avesse lasciato del cibo da qualche parte, ma nulla. È stato durante un pomeriggio che con la mia amica Nadia abbiamo notato una grande quantità di mosche entrare e uscire dalla casa accanto alla mia. Erano tante, troppe e abbiamo chiamato la polizia».

Quando gli agenti hanno sfondato la porta della casa incriminata, hanno trovato il cadavere di un uomo in stato di decomposizione: secondo i primi accertamenti era lì da due settimane. Adesso sarà l'autopsia a determinare le cause del decesso. 

Il corpo è stato rimosso, ma la casa e la zona restano infestate dalle mosche blu. «Ci hanno detto di tenere le finestre sbarrate – ha concluso Roshelle – Ma fa caldo e non possiamo nemmeno tenere i nostri figli tappati in casa a giocare. È la situazione più assurda nella quale mi sono mai trovata».

 
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