Kovtun ha ribadito di essere pronto a testimoniare in video conferenza al processo in corso a Londra se la corte gli garantirà lo status di «core participant» (parte principale). «Il 16 ottobre, entrando nel ristorante Litvinenko mi ha detto che non poteva mangiare nulla con noi perchè la notte prima aveva avuto un'intossicazione e aveva vomitato terribilmente, chiamando un medico del pronto soccorso», ha raccontato Kovtun. «Questo dimostra la nostra assoluta estraneità» all'avvelenamento, ha aggiunto. «Per me è un mistero che gli investigatori non ci abbiano fatto caso», ha proseguito, chiedendo di accertare la circostanza «perchè sono rimaste senz'altro le prove che un medico fu chiamato nella notte tra il 15 e il 16 ottobre».
«Queste prove cambiano completamente il quadro dell'accaduto e dimostrano che io e Lugovoi abbiamo ragione», ha sottolineato. A suo avviso, Litvinenko potrebbe essere entrato in contatto col polonio qualche giorno prima dell'incontro in questione, per un «incidente»: «Sono più che convinto che maneggiava il polonio senza neppure saperlo. Può darsi sia stata una fuga e che il polonio si sia accumulato gradualmente nel suo organismo».
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