Inghilterra, ragazzo colpito dal morbo di Crohn protesta su Facebook: «Aiutate anche chi soffre di malattie invisibili»

Inghilterra, ragazzo colpito dal morbo di Crohn protesta su Facebook: «Aiutate anche chi soffre di malattie invisibili»
di Antonio Bonanata
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:34 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 23:01
Esistono malattie invisibili, non meno feroci (anzi, a volte ben più invalidanti) di quelle che lasciano segni tangibili sul corpo. Una di queste è il morbo di Crohn, una patologia infiammatoria cronica che colpisce l’intestino, danneggiandolo irreparabilmente.



A Ste Walker, un 24enne dello Yorkshire (Regno Unito), è stata diagnosticata nel 2012 e da allora il ragazzo è costretto a conviverci: dal morbo di Crohn non si può guarire. Le uniche armi a disposizione dei pazienti sono la terapia farmacologica, associata a un diverso stile di vita e alimentare, o, nei casi più gravi, l’intervento chirurgico.



Ste ha voluto pubblicare sul suo profilo Facebook un post che rappresenta al contempo un atto di denuncia e di sensibilizzazione, per ricordare a tutti quanto è difficile convivere con le malattie invisibili, soprattutto quando chi soffre non mostra segni evidenti sul proprio corpo e a volte viene anche criticato ingiustamente. Ecco le sue parole: «La gente ci mette poco a giudicare, solo perché sembro normale e parlo senza difficoltà non vuol dire che io non abbia una grave disabilità. Se uno mi guarda, sembro uguale a qualsiasi altro ragazzo della mia età, ma questo solo perché io stesso voglio che mi guardiate così. Osservate un po’ meglio, o fatemi delle domande, e subito vi renderete conto che sono affetto da una malattia molto seria».



A corredo del post, Ste ha pubblicato due foto: una in cui si scatta un normalissimo selfie, che davvero lo rende uguale a qualsiasi altro ragazzo della sua età; l’altra, in cui mostra i trattamenti cui è costretto a sottoporsi: una cannula con cui si alimenta e un’altra che aiuta il suo stomaco a svuotarsi. Ha inoltre spiegato che la cicatrice che gli corre lungo il petto è il segno dei tre interventi che ha dovuto subire negli ultimi due anni, resisi necessari per salvargli la vita.



Ha poi aggiunto: «Non si tratta solo delle condizioni fisiche cui sono costretto, e contro cui combatto ogni giorno; è anche una battaglia mentale che tutte le volte si scatena dentro di me». Non pensereste lo stesso anche voi se non poteste consumare un solo pasto in due anni o aveste trascorso a casa appena quattro settimane in 18 mesi totali?

Ste ha sottolineato, quindi, che la gente non dovrebbe giudicare se lo vede usare bagni per disabili o se usa i parcheggi riservati ai diversamente abili, solo perché non può vedere che lui soffre del morbo di Crohn. «Pertanto, tacete e riflettete prima di parlare, pensate alla lotta che combatto solo per alzarmi dal letto, vestirmi e provare ad apparire “normale”.



Le malattie invisibili necessitano di maggiore consapevolezza. Tutti sanno del cancro ma nessuno sa della malattia di Crohn».