Crimea, Mosca accelera sull'annessione. Rilasciato il comandante ucraino fermato dai russi

Crimea, Mosca accelera sull'annessione. Rilasciato il comandante ucraino fermato dai russi
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Giovedì 20 Marzo 2014, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 10:17

Il comandante della marina militare ucraina, Serghiei Gaiduk, fermato ieri a Sebastopoli durante l'assalto al suo comando da parte di filo russi, stato rilasciato nei pressi del checkpoint di Chongar. Lo riferisce l'agenzia Kriminform. Insieme a lui sono stati rilasciati sette attivisti pro Kiev.

Inizia così, con una notizia di distensione, una giornata complicate, l'ennesima. Il processo giuridico per ammettere la Crimea e Sebastopoli in Russia sarà completato entro la fine di questa settimana: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, citato dalle agenzie russe. Oggi la Duma è chiamata a ratificare trattato e legge costituzionale necessari per l'annessione, domani tocca al Senato. Altro atto formale in corso è il rilascio dei passaporti russi per i cittadini della Crimea, in seguito al referendum di domenica scorsa.

Nuove sanzioni La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato un «allungamento» della lista delle persone colpite dalle sanzioni dell'Unione europea. «Fin quando non ci saranno le condizioni politiche per un format così importante come quello del G8, non ci saranno più G8». Lo ha detto stamani la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il governo tedesco deciderà ora «se e conseguentemente in quale forma» si terranno le consultazioni russo-tedesche previste per fine aprile.

Anche il presidente americano Barack Obama ha annunciato sanzioni contro nuovi responsabili russi per la crisi in Ucraina: «Siamo profondamente preoccupati per la situazione in Ucraina. Abbiamo visto un referendum illegale in Crimea, una mossa illegittima della Russia per annettere la Crimea», ha affermato Obama, sottolineando che alla luce dei fatti gli Stati Uniti si «muovono per imporre ulteriori costi alla Russia. Sulla base dell'ordine esecutivo che ho firmato per rispondere all'iniziale intervento della Russia in Ucraina, imponiamo sanzioni su ulteriori funzionari del governo russo» ma anche «altri individui con risorse e influenza sostanziale che offrono appoggio alla leadership russa.

Nella lista delle sanzioni dell'Ue sono stati inseriti altri 12 nomi «supplementari» che si vanno ad aggiungere ai 21 già decisi: lo ha annunciato il presidente francese Francois Hollande al termine della cena del Vertice Ue che si è occupato, tra l'altro, di Ucraina.

Hollande ha detto che «Se ci sarà una nuova escalation della tensione in Ucraina la commissione Ue dovrà preparare misure mirate. Uno scenario che non auspichiamo, ma la Russia non può pensare di poter continuare a fare ciò che vuole in Ucraina».

La diplomazia Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ha incontrato a Mosca sia il presidente Putin sia il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov per discutere della crisi ucraina.

Ban Ki-Moon ha riferito di aver detto a Putin di capire «la sua legittima preoccupazione per le condizioni della minoranza russa in Ucraina» ma non ha voluto rivelare i particolari del colloquio nè i dettagli del messaggio che porterà domani a Kiev. «Putin è stato ed è un importante partner dell'Onu nonchè un riconosciuto leader internazionale», ha aggiunto.

Il segretario generale dell'Onu ha proposto il dispiegamento di osservatori dell'Onu in Ucraina. «È importante che sia garantita la difesa dei diritti di tutti i cittadini dell'Ucraina, soprattutto delle minoranze. Il miglior modo di eliminare l'inquietudine per i diritti umani sarebbe che tutte le parti accettassero il dispiegamento di gruppi di osservatori Onu che in loco potrebbero valutare la situazione e comunicarci quello che succede».

Ban Ki Moon ha poi sottolineato che «È necessario mettere a punto un dialogo aperto e costruttivo tra Mosca e Kiev». Il segretario generale dell'Onu ha definito l'incontro con Putin nella capitale russa «molto costruttivo e produttivo».

Domani Ban Ki-Moon sarà a Kiev, dove vedrà il presidente ad interim Oleksandr Turcinov e il premier Arseni Iatseniuk, nonchè rappresentanti della società civile.

Ucraina Le Forze armate ucraine hanno elevato lo stato di allerta e «sono pronte a combattere»: lo riferisce Interfax, citando il consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa di Kiev.

Renzi «Per quel che riguarda l'Italia non c'è alcuna emergenza energetica». Così il premier Matteo Renzi, lasciando il Consiglio Ue risponde sui timori espressi oggi dall'amministratore delegato dell'ENI Giorgio Scaroni sui rischi della crisi ucraina per Southstreaming.

La crisi ucraina, ha detto Renzi ai giornalisti, «ha molti elementi di preoccupazione, principalmente di natura geopolitica prima che energetica».

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