I ribelli del Movimento 23 marzo «annunciano di voler mettere fine alla ribellione e procedere, con mezzi politici, alla ricerca delle soluzioni alle cause profonde che hanno portato alla nascita del movimento stesso», si legge nel testo del comunicato, firmato dal presidente, Bertrand Bisimwa. Lo Stato Maggiore «è pronto al disarmo e al reinserimento nella società nelle modalità che verranno decise con il governo». L'M23, all'origine di un'ammutinamento nella provincia del Nord-Kivu, è composto da disertori dell'esercito, che in precedenza appartenevano a gruppi armati che erano stati integrati nell'esercito nazionale, a seguito dell'accordo di pace nel 2009.
Allo stesso tempo il governo della Repubblica democratica del Congo ha annunciato di aver ottenuto una «vittoria totale» sulla ribellione del movimento M23. «Gli ultimi residui degli M23 hanno appena abbandonato le loro roccaforti di Chanzu e Runyonyi sotto la pressione dell'esercito congolese», ha indicato il ministro delle Comunicazioni e portavoce del governo congolese in un comunicato ricevuto dall' Afp.
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