TREVISO - Alcune settimane fa aveva lanciato un appello accorato alle autorità italiane. «Siamo
abbandonati, umiliati, dimenticati. Riportateci a casa i nostri cari, i nostri morti che sembrano non interessare più a nessuno.
Giacciono da oltre otto anni dentro un piccolo aereo da turismo in fondo all'Atlantico».
Romolo Guarnieri non si è arreso, e finalmente uno spiraglio si profila nella storia infinita del
disastro di Los Roques, quando una famiglia veneta di quattro persone, assieme ad altri italiani, precipitò nel mare caraibico. Quando questi vennero individuati su un fondale a 970 metri di profondità, l'impegno è diventato quello di
recuperare i corpi, per poterli seppellire in terra veneta. Il consigliere d'ambasciata Nicolò Tassoni Estense ha scritto ai Guarnieri.
«La Presidenza del Consiglio ha formalmente comunicato
la disponibilità del Governo di reperire le risorse necessarie a compartecipare equamente ai costi che le autorità venezuelane dovranno affrontare per procedere al recupero del velivolo Transaven, fino ad un massimo di
tre milioni di euro per ciascuna parte».