La studentessa 17enne avrebbe dovuto fare tre settimane di stage alla reception di un albergo di Cattolica, ma quando la direzione dell'hotel ha saputo che porta il velo è stata esclusa, perché «gli stagisti si devono comportare e vestire in un certo modo. Mi avrebbero accettata - ha spiegato la ragazza - solo se lo avessi tolto. Ho risposto di no. Mi hanno discriminata ancora prima di vedere le mie capacità e competenze solo per un foulard che è segno irrinunciabile della mia fede e identità culturale».
La ragazza ha poi svolto lo stage nel municipio di un comune della zona, con mansioni che però nulla hanno a che fare con le materie studiate a scuola. «Quando la scuola ci ha contattati - ha spiegato il direttore dell'albergo al Corriere Romagna - abbiamo fatto presente che la studentessa non avrebbe potuto indossare il velo relazionandosi con i clienti. Così come non accettiamo piercing, orecchini particolarmente vistosi, capigliature stravaganti. Il nostro regolamento è chiaro, la religione non c'entra nulla. Il nostro compito è fare accoglienza. Un cappuccino servito con un sorriso è più buono, con un velo il sorriso non si vede». Critico il presidente regionale di Federalberghi, Sandro Giorgetti: «È un errore impedire a questa ragazza di svolgere lo stage - ha detto al Resto del Carlino - i colleghi hanno sbagliato».
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