Sorrento, liquami in mare: scatta il divieto di balneazione. Turisti in fuga dalle spiagge

Sorrento, liquami in mare: scatta il divieto di balneazione. Turisti in fuga dalle spiagge
di ​di Ciriaco M. Viggiano
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Giovedì 20 Agosto 2015, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 14:39
Stabilimenti balneari semivuoti, spiagge libere affollate a Sorrento. Il giorno dopo l’entrata in vigore del divieto di balneazione, Marina Piccola si presenta con due facce: da una parte, quella dei turisti spaventati dal mare inquinato e dal maltempo; dall’altra, quella dei vacanzieri ignari sia dei batteri fecali rilevati dall’Arpac nelle acque di Sorrento sia dell’ordinanza anti-tuffi firmata dal sindaco Giuseppe Cuomo. In serata, ieri, altro colpo di scena: il sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli, ha firmato il divieto di balneazione per Marina di Puolo.



Il provvedimento riguarda un tratto di costa di 994 metri tra Sorrento e Massa Lubrense e segue quelli già disposti per la spiaggia del Purgatorio a Meta, per la baia del Pecoriello a Sant’Agnello, per Marina Grande e Marina Piccola a Sorrento.



Il calo di presenze negli stabilimenti balneari c’è e si vede. Nei tre lidi attivi lungo il tratto di spiaggia interessato dal divieto, i titolari registrano una diminuzione dei clienti compresa tra il 70 e l’80 per cento. Gli ingressi e le cabine di «Peter’s Beach», «Marameo» e «Leonelli» sono tappezzati di cartelli che indicano il divieto di balneazione. Ma i clienti vengono informati del divieto anche a voce, appena giunti alla cassa. Alcuni desistono e vanno via, altri preferiscono i lettini di Salvatore, l’unico stabilimento non toccato dall’ordinanza del sindaco.



Pochi sfidano il maltempo e il mare sporco pur di non rinunciare al bagno con vista sul Vesuvio e a quattro passi dalla spiaggia cantata da Lucio Dalla. È il caso di Annarita, in vacanza a Sorrento con amici di vecchia data, che ironizza sull’inquinamento marino in costiera: «Sono trent’anni che faccio il bagno qui e guardate che pelle levigata che ho», dice soddisfatta mentre sfoglia il giornale seduta a un tavolo di «Leonelli».



Il titolare dello stabilimento non è dello stesso buon umore. Lo stato d’animo del presidente del Sindacato italiano balneari di Napoli e provincia è un misto di delusione e di rabbia: «Non ci possiamo permettere certe figuracce di livello mondiale – taglia corto Francesco Leonelli –. Servono controlli più approfonditi e frequenti per evitare certi disastri». Mentre i tecnici dell’Arpac effettuano nuovi prelievi al largo di Marina Piccola, i risultati dei quali saranno resi noti solo domani, Francesco Schisano s’interroga sul disastro ambientale a Marina Piccola. «Il problema è anche la tempistica dei controlli – osserva il titolare del Marameo –. Servono test con risultati immediati, altrimenti rischiamo di impedire la balneazione quando nel frattempo il mare è tornato pulito». Pure i titolari di «Peter’s Beach» devono fare i conti con la fuga dei bagnanti.