I giudici: «Sarah Scazzi strangolata da Sabrina e Cosima in casa Misseri»

I giudici: «Sarah Scazzi strangolata da Sabrina e Cosima in casa Misseri»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Marzo 2014, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 15:28
Sarah Scazzi venne strangolata in casa Misseri da Sabrina e Cosima con una cintura. Lo scrive la Corte di Assise di Taranto nelle motivazioni della sentenza con le quali le due donne sono state condannate all'ergastolo.

«Non vi sono elementi probatori - scrive in proposito la Corte - che avvalorino l'ipotesi che Sarah sia stata uccisa (strangolata) in auto. Le evidenze probatorie, se valutate unitamente ai comportamenti post-delictum, fanno ragionevolmente ritenere che le imputate, dopo aver riportato la ragazza presso la loro abitazione, dove evidentemente si rinfocolava la lite, ivi l'abbiano strangolata con una cintura, secondo gli esiti dei rilievi autoptici del consulente Strada».



Il movente «Sabrina aveva un movente per commettere il delitto», un movente che «non può essere riduttivamente ascritto alla gelosia».

La soppressione del cadavere di Sarah Scazzi avvenne con «l'accordo iniziale di tutti i componenti della famiglia Misseri». «Subito dopo la morte della Scazzi - scrive la Corte - tutti e tre i componenti del nucleo familiare interloquirono sul da farsi; Michele Misseri, unica persona, peraltro, che avrebbe potuto provvedere ad allontanare immediatamente il cadavere di Sarah, quale atto più urgente, ritenne di accondiscendere alla richiesta proveniente dalle autrici del delitto. Nell'occasione lo stesso Misseri assicurò a moglie e figlia, anche in questo caso accedendo ad una specifica loro richiesta, che avrebbe distrutto 'tuttò e fatto sparire ogni traccia di Sarah».



Dal soliloquio intercettato in auto del 5 ottobre 2010 si evince che «Michele Misseri non è più in grado di reggere il peso di ciò che egli sa essere accaduto», cioè che la figlia Sabrina ha ucciso la cugina Sarah Scazzi. È scritto nelle motivazioni della sentenza della Corte di Assise di Taranto per il delitto di Avetrana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA