Villa Scajola, telecamere installate sui lampioni comunali: per l'ex ministro maxi-multa

Villa Scajola, telecamere installate sui lampioni comunali: per l'ex ministro maxi-multa
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Mercoledì 17 Settembre 2014, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 17:53
Una multa per aver installato telecamere sui lampioni del Comune. Ha visto anche questa Villa Ninina, da qualche mese residenza imperiese pi che obbligata per Claudio Scajola, ex ministro e ex plenipotenziario di Forza Italia in stato di arresto ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria per favoreggiamento della latitanza dell'ex deputato Amedeo Matacena. Un verbale di sanzione amministrativa lungo così, nato da una segnalazione della polizia postale di Imperia sulle videocamere di sorveglianza appiccicate ai lampioni.



Il fatto: quando Scajola era ministro dell'Interno il Viminale fece installare sui lampioni (comunali) un sistema di videosorveglianza alle tre entrate di Villa Ninina. Motivi di sicurezza. Poi Scajola ha smesso di fare il ministro e quelle telecamere il Viminale sembra se le sia riprese. Dice la Polizia postale che, una volta decaduti i privilegi insiti nel ruolo di ministro, e sparite le videocamere, Scajola se ne sia fatte mettere di nuove per la sicurezza sua e della sua famiglia. «Installate per sua committenza», recita il verbale.



«Da una ricerca effettuata agli atti degli uffici competenti, non risulta autorizzazione alcuna che legittimi la collocazione di dette telecamere su detti supporti di proprietà comunale - si legge nella segnalazione della Polposta -. Occorre peraltro contestare l'avvenuta installazione di detto impianto di video sorveglianza, in totale mancanza di titolo assertorio e in particolare della relativa autorizzazione ambientale». Spiegano in Comune che «esiste una norma che prevede, in caso di questioni afferenti la sicurezza nazionale, che si possa agire in deroga alla normativa quando si tratta di tutelare una personalità. Ma una volta venuto meno il ruolo della personalità in questione, cessano anche le ragioni di sicurezza e quindi la deroga decade».



Il ruolo, peraltro, è venuto meno già un pò di tempo fa ma le telecamere sempre lì sono. Immediata la replica del difensore di Scajola, avv. Mangia: «Le telecamere - spiega - vennero installate dal Viminale quando Scajola era ministro. È invece peraltro curioso il fatto che questi lampioni (comunali) insistano nella proprietà di Scajola». Intanto la multa è ancora da quantificare e da vedere se insistano profili penali a carico di Claudio Scajola. Scajola da tempo è 'recluso' nella splendida villa di proprietà della moglie. Villa che il 22 ottobre lascerà per sottoporsi al giudizio con rito immediato disposto dal gip di Reggio Calabria Olga Tarzia nell'ambito dell'inchiesta sui presunti aiuti alla latitanza di Matacena.
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