San Fele, uccide moglie e due figli poi si suicida

San Fele, uccide moglie e due figli poi si suicida
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Sabato 9 Agosto 2014, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 18:02

Tragedia a San Fele, nel Potentino, dove un uomo ha ucciso moglie e due figli e poi si tolto la vita.

Le vittime Il fatto è avvenuto stamani nell'abitazione di famiglia, in località Difesa, alla periferia del paese. L'uomo, Vito Tronnolone, che aveva 65 anni, ha ucciso moglie e figli con una pistola calibro 38 regolarmente detenuta che è stata trovata dai carabinieri. La moglie, Maria Stella Puntillo, aveva 57 anni. I due figli: Luca (32 anni), che era disabile, e Chiara, di 27.

«Ho ammazzato tutti e ora mi ammazzo io» Tronnolone ha telefonato alle sorelle, che vivono in Toscana, poco prima di spararsi, dicendo: «Ho ammazzato tutti e ora mi ammazzo io». La famiglia Tronnolone viveva in Toscana, a Lastra a Signa (Firenze), da oltre trent'anni: erano a San Fele da una ventina di giorni per trascorrervi un periodo di vacanza.

Problemi di salute È mistero sul movente della strage: gli investigatori sembrano escludere le difficoltà per la presenza in famiglia di un figlio disabile mentre hanno confermato la circostanza che Tronnolone ieri sera si sia recato all'ospedale di Melfi (Potenza) per alcuni controlli. Nessuno, tra parenti ed amici della famiglia, aveva notato «segnali» che potessero far intuire l'intenzione di compiere una strage da parte di Tronnolone. All'esterno dell'abitazione di campagna alcuni parenti, disperati per i quattro morti, raccontano però che negli ultimi giorni il capofamiglia «era più ansioso del solito, perché era molto preoccupato per il suo stato di salute». Tra le lacrime una sorella di Maria Stella Puntillo, moglie di Tronnolone, ricorda «quel povero innocente di Luca», il figlio disabile: «per noi era sempre un bambino, non riusciamo a capire che cosa sia successo».

Familiari sotto choc «Siamo tutti sotto choc, che devo dire di più? Lasciateci in pace. Stiamo partendo, andiamo là». Così rispondono al telefono nell'abitazione della sorella di Tronnolone. «No, non ho risposto io - aggiunge la signora - io sono la nipote. Siamo talmente sotto choc che chiediamo solo di essere lasciati in pace».

Il sindaco: paese sconvolto «Siamo tutti sconvolti», commenta con la voce rotta dall'emozione, Donato Sperduto, il sindaco di San Fele. Sperduto si è recato nei pressi dell'abitazione della famiglia Tronnolone e si è fermato a parlare con gli investigatori.

Sequestrato un pc Nella casa i carabinieri del reparto scientifico dell'Arma hanno effettuato i rilievi. Sul posto anche il pm di Potenza, Anna Gloria Piccininni. Dopo gli accertamenti effettuati dal reparto scientifico nell'abitazione di campagna quattro salme sono state trasportate all'obitorio dell'ospedale di Potenza. Una pattuglia dei carabinieri si è recata questa mattina nell'abitazione al civico 15 in via delle Viola a Lastra a Signa dove viveva Tronnolone. I militari sono usciti dopo alcune ore portando via un personal computer. Questa mattina, racconta un'amica di famiglia arrivata davanti all'abitazione, ho telefonato ad una delle nipoti di Vito e mi ha detto che «sono distrutti dal dolore, vogliamo essere lasciati in pace». Le sorelle di Tronnolone da anni gestiscono un negozio di parrucchiere a Lastra a Signa.

Il piccolo Comune San Fele è un comune di 3.085 abitanti situato nella parte nord-occidentale della Basilicata, tra il Monte Castello e il Monte Torretta e fa parte della Comunità Montana del Vulture.

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