Ma c’è di più: sul corpo del 46enne non sarebbe stato effettuato mai alcun esame autoptico. Autopsia invece portata a termine sul corpo di un 76enne del Vomero, A.C., trovato morto in casa lo scorso 27 ottobre. Un assurdo scambio di salme, dunque, le cui responsabilità sono ancora tutte da accertare e che hanno portato la Procura ad aprire un fascicolo. Ed ora i familiari dell’operaio vogliono essere risarciti, così come la stessa azienda di onoranze funebri, la ditta Cesarano.
Saverio Baiano era caduto dal tetto di un edificio lo scorso 24 ottobre, a Pianura. Trasportato all’ospedale San Paolo in gravi condizioni, era stato dichiarato inizialmente fuori pericolo di vita. Le sue condizioni, però, si sarebbero aggravate e lo scorso 2 novembre i medici dell’ospedale Don Bosco, dove era stato successivamente trasferito, ne hanno dichiarato il decesso. Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia presso il Secondo Policlinico. Sabato scorso il magistrato ha firmato anche il nulla osta allo svolgimento dei funerali. Uno dei dipendenti della ditta Cesarano conosceva di persona l’operaio di Quarto e una volta al Policlinico ha iniziato le procedure per il trasporto della salma. Come da prassi ha controllato che tutto fosse in regola, ma qualcosa non tornava. Le fattezze dell’uomo chiuso nella cella frigorifera, all’esterno della quale era indicato il nome di Saverio Baiano, erano diverse. Ben 30 anni di differenza, infatti, tra le due salme.
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